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THE LIBRARY OF THE
UNIVERSITY OF
NORTH CAROLINA
ENDOWED BY THE
DIALECTIC AND PHILANTHROPIC
SOCIETIES
mSiC LIBRARY
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M3
UNIVERSITY OF N,C. AT CHAPEL HILL
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..INNOCENCIA..
dedica, di cuc/e l amico
DRAMMA LIRICO IN QUATTRO ATTI
DI
ernmio prìksìi
MtrSICA DI
r-- '^^ ' T
^.
PAPPRE8ENTATO PER LA PRIMA VOLTA N^EL TEATRO ALLA SCALA IN MILANO
la Quaresima 1S79
OPERA COMPLETA PER CANTO E PIANOFORTE
KUupojw di ?iICOLd CFLECtA
Proprietà p>er tutti t paesi Dep. ali Estero -Eni Stadiali.
Eiriti di traduzione riservati
Prezzo netto Fr.15
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NAPOLI
' WRICORDI
MILANO
ROMA FIRENZE
LONDRA
265 REOENT STREET W.
DEPOSITO PER L» FRANCIA ED ILBELOIO
DURDILLY & C
PARIS 11 l.is Un.il,v;,r.l liaussnianii ll.bi.-i PARIS
.o\^^\lt>^ ns ^^s^•b^ tisno-^ ^i5i's<!\\«\ o\«)\'is.\ iViaoà sV) i<^^^\ »
Jibì/bvbO
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{otBÌUZic!
f!SD • inSiJi.;. !i» lui
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Atto Primo
LE RIVE DEL TAMIGL
Una piazza. — A destra una casetta dì povero aspetto. — Sull'angolo della casetta pìccclo alt.-re coli* immagine della Madonna.
In fondo il fiume, AJ di là del fiume la città di Londra. — Titrdo crepuscolo cui presto succede la notte.
SCENA PRIMA.
Alcuni gruppi di Cavalieri, fra i quali Don Gii. — Altri gruppi di Lordi parlano sollovoce come gente in sospetto.
L
Lordi
A reggia tripudia - nell'orgia e nel sr.ngue ,
Nel vino e nell'or.
Cavalieri
Il popolo ha fame...
Don Gii
Il popolo langue...
Lordi
Il popolo muori...
Tutti
Divampan sui roghi - gli scheltri fumanti ;
È l'Anglia un avel...
E intanto di danze, - di suoui e di canti
Rimbomba il Castel!
Don Gii
Un demone imperi... - Fabiano Fabiani!
Tutu
Oh nome fatai !.,,
Don Gii
Chi regna quest'oggi - non regna domani...
Nessuno è immortal.
Lordi
Che accennan tai detti ?
Don CU
La nostra regina
Fabiani ammaliò.
Lordi
La patria - perisce. . ,
Cavalieri
La patria ruina...
Precipita...
Don Gii
No!...
S'io trovo stanotte • un certo messere
Che aspetto costà,
Sul vii Fabiani - cantar misererà
Doman si potrà!
Lordi
Don Gii, noi t'oiTriamo il braccio dei Lordi
Possente e fedel...
, Don Gii
Le bocche sian mute, - gli orecchi sian sordi...
M' illumina il ciel!...
Tutti
Tergiamo del fango - la macula immonda
Che in fronte portiam.
(nel fondo si vedrà passare una pittuglia di sgherri con passo misurato)
Don Gii
Silenzio !
Tutti
Silenzio !
Don Gii
S'accosta la ronda !
Partite...
Tutti
Fartiam !
(sì dividono ed escono da diverse parti)
Atto primo
S CE ÌJRA.- I I.
Giovanna lató^'Usciitliti agitata dalla sua abitazione.
Gi^^vanna
Ogni nimnr ^iiiP^lS^'.-.i ; isiamoJ -
Ogni vibrar ^i.iHggi lentro al mio Cat'
Ha un eco di teiror!
È l'ombra. -istessa: piena di paure,
Còme gli ■ cedi! di piamo e il' seii d'affanni!
(con crc3cp(l(s'^moziune)
Che Lionello a me s'apTirfessi io temo...
E ch'ci;li tardi più ancora, pirentol -'
Ed or... come salvarmi;.,- !j"
E il mio fallo a-pilbBDtu,iaiiiinè, celar?
Strazio ciU'lel! ,02ibsiiiq I-C
Scorgo l'abisso e il pie litriri-tnon osò !
(e me asirirU in'<3Usri
Quanti raggi del ctel
In le brillaf'vegg'io,
0-«tódii*agO"liioneI !
Hailjde' palpiti reiiei
,r,!bd IfnUO un solo Bospir...
Sol guardarti"*<>rrei
E beqtf,mm?v'!
E quanti dolci rai,,
oioar.iL' .11' i-I 5il -iii.i-i ■ ''■
Traslonder sai nel sU'in,
Se a me cantando vai
La mesdà 'taà canzon !
Ma... S9,^J,luso.i^?9an.^sse
11 pi^pj^povei;o„cor?...
Sej.jfj^ fijnefjtpJtf;)fossi,
y,(V ptir-v^rso i^fpslor ? . . .
No - il jt(}p,labr(j>, gefilil
Solo ^l,,Ker,f^i,.,P«ò dir...
Per pgfSf'^r.Uft.d?- !
SCENA^iil'Ik..
.■3C .;"■:,: ,t>,i;:'.;? Elfi/:')
Gilber.^<^,n^rG,rovanna.
.92« allab ^l*;-."
.!,■ 5V0--: =*• aaua «ilsb "'Oilberto
h -
Sola perchè sulla deseita via,
Angelo mio ?
Giovanna
jÈ Q[ i^^ JS ? A i^ij|«lu>a) . ,
Di te.'.'fWstt^^f!.. io stava...
Affaticato sei ? , ■s^djs'a,
Gilberto
Convien ch'io torni
Tra il fumo e lo stridor della fucina.
Dopo le notti fellcnféal maglio
Assai più lieia spunterà F aurora
Del nostro imene !
(con a.^ctto)
M'ami tiv, rjGlóvanna ?
Giovanna
»Ero un'iirfàna fanciulla
»Creàtuia del dolor...
»Tu mi desti é pane e culla,
»Su di me vegliasti ognor!
~. .ir.; . . ■ rriM:.;' ' ' 'S^ '
2> Giorni Iteti e giorni grami^
slffàt vissiito accanto a me,
»DoIce giuda ài deliil pie
„ .. - . .-; o:"; or : '■'
frusti, o pio...
Gilberto
(con triispuffi)
i>Giovanna... m'
Giovannii
Buon fratello e'iài'ice padre.
In qu^st'aiiiniaicdel
Delle tue pietà leggiadre
Serbo il memore suggel.
^ ' ■* ^:f^ ' \ . . . ':' " .
Io per te dai rei certami
Della vita immune son...
'0-57 mhIiIl' a' s'nmu:; li.^a alle cL<i-' ^n oe tO(rD3 iiR". tiO
HM l'i
3*nlJu:; (.\3J£ 5li£ GL'I-' n Oè tOffTD:
Per te sempre un orazion
Volgo a,£)ift„p
Gilberto o '"cC
(con crescente Uaspjrio ed impazienza)
.ij-ssd. 'O-
(sinamtj'uGiovanna... m'ami?
Parla!...; Q^ij fiffs^lo è gelido
Se amor non è ! Funesto
M'è il pianto tuo ! La fervida -
Orazion c;il pesto,
Abborro i nomi teneri
Di padre, e di fiatel!...
Una parola estatica
D'amor... null'altro io bramo!
Ah!... Immensamente io t'amo.
Fanciulla mia fedele...
Giovanna
(pi..nK':'i»loi
Gilberto...
Gilberto
Piangi?... Colle mie parole
La tua gentile cavità coofundo.
° 4^nuiif.urt[f .'li n^ni
Mi perdona, o Giovanna... Or va, ritorna
Nella nostra capanna e il' cìèr tj guardi,
(si avvÌHno rer^'la^cksctta)
Addio, dfletta..'.' A =dbYtiiii(f cSaf. .
(sulla S'il/ij-
Giovanna
iitsdlit Addio.
(Giovaifiil"àl;fy'in casa)
jr.Oi £irr. ' '
SCENA IV.
.:obi £nfc. f:oi =
Gilberto solo.
Confusa, muta era Giovami*.. . Ih core
Di leggerle mi stra^*o e temo insieme...
Di che temo?... £Ua.jè pia! Forse nel caste
Suo sen l'amorf.^j^j,,,,^. . .
„. , „ ^'^ del pudor i.;risjtbi 3Qayi,„
MA RIA T U D-O R
Tanti il miijj cor,, beli' angelo,
Affetti ,a. te ojrepaja.
Che d'un ceytil ricambio
Non negherai mercè !
Di così dulci lajjrime
Sapiò bagnarti, o cara,
Cile non potiò non essere
Quel cli^ tu sei per me !
Sarò io solo a sdoifliere
.010^°
Dei chiusi ardori il vel.
Primo a fiis^^i'irti l'estasi.
Primo a mo'st''rarti il ciel !
■■ '■'^'^'-'^oijpìfii'iitifr'ì^iù!... M'attendono al lavoro..
Sperda IftuBB^okftve il nuovo sole!
(fi Per avviarsi) .
SCENA V.
\
^mA94^.f , G^l'erto.
(Don Gii <:arà comparso in funilo alta scena durante le ultime parole
di G.lb.rtu) Ilo'^S't '"' '■■'["■ ■ -'■'>-
Don óil
L'ove corri ?
Gilberto
(brusLamcntc)
A te che importa ?
Chi sei tu ? '
Doto Gii
Un amico...
Gilberto
Va...
Non ho amici.
Don Gii
In quella porta
Un rivai celato sta...
Gilberto
,c -'ien fi'
Che vuol dir?
: igns
9Ìm alto"
■Don GU. -, . ...
(con in^iinuazione) ^
n. , — iC , r.niicyoiO o ,£i.obi3q iì'
La donna è cosa , ,, ,,
,/ r - 3 iìiKir.qro eiJeoc filbvl
D'ogni perla più preziosa!.,,.,;,, ,, -^j
(con mistero, prciidciid)),Gj|j)crts per Ujl^^go) gibb^i
Se a quell'uscio vegligraUiius)
Questa notte il ver sagrai .„
Gilberto
La mia donna
A M H D r
(allontanandosi)
.^'- Don Gii
Vii menzigna !
Ben conosco !
Attendi...
Gilberto
Va !...
(esce rapiti im-i'te)
^Don Gii ridendo guarda ansiosamente dalla parte da cui è uscito Gilberto)
SCENA VI.
Don Gii , T^i Feibiani.
Don Gii
(soìt,) ■
Fuggi... ma tornerai! - Le.toHuose
Spire del daabbior-ritiénaiittJn 'setnpre
Sull'orme prime...
(Preludio di liuto i»')untianri!izi.r>.j,pon.Giti orialiando ri.lc)
.... A'iJ-o .41?'!... l'anj^nfe^ ca.ftta !
Fabiani
lluntdiio)
Quando mi guardi
Con quel sorriso,
^-/".iClie aeinbia un I-aggio
Del paradiso,
C^i Taen^iieia
Meracttiar oblia
E tij. ripete
L'apinaa naia : ,
Il Sorriso iehe._t!abbella
Mi riysla, il- tuo candori; .
Ridi.^empte... ridi, o bella,
Ridi ancor!...
Don Gii
Vanne, cantor, dtrlla tua bella in braccio...
Essa corre ali'.imur, tu corri al laccio !
e Fabiani a
Se all'ora bniii.^
Cànise-triséUib,
'QUatifloTa' liiiia
Séiiibra rl'aV^cnto,
Alla dulcissitiià
Tua melodia
Cosi vii'p'ona'é' '
L'arifmà'tSk'i:
Il tuo Canio riiinovella
I^tìtliz,ie dtlVabfirr.,.
Canta sempre, canta o bella,
(Don Gii scomp-re dieln» l'nngolo delle case)
(Durante la cadenza delU cary^gujC;,^f^p^rta della casetta di Giovanna
bi sarà scbiusii. Giuv.>nna ne esce)
SCENA VII.
■ jsnnjBvoiO
Fabiani '-f! Giovanna
Fabiani
Giovati^à'?.'!^*^
Giovanna
Lionello !
'. Fabiani
Arcangelo bello
Dai bèi' crini d'oro;
■".-f.-.r'F!^dorot "'•'i''-
'''sr^o p^^hn'-
Giovanna
T' adoro !
Udii^da^f-^iSino
La; mota :ea«tóoni.>/lSl
Un fascino arcamài unissi ciba
Vibrava in quel suon ..
Fabiani
Vibrava l'ardore,
Vifi^M'^desio
<"''""bi'slrijigérti"à]'^'cdì-e,
liBiiom ,,Pcirapgelo mio!...
Giovanna
Lionello !
Fabiani -,.
Giovanna !
'.:r.
.(alai «1
Giovanna
Oh !... Guai se m' inganna
Quel labro canoro !
T' adoro !
Fabiani
T'adoro!
(Giovanna è còlta da improvvisa mestizia)
Fabiani
Oli ! fanciulla adorata,
Più non sorridi ? Deila mia melòde
Obliasti già il voto?... y/Caiita sempre,
^Calila, 0 bella! »
Giovanna
Lione!, no questo labro
Più sorrider non sa!... T'amo, ma piango
Sento nel cuore un angoscioso morso.
Fabiani
(gHianicnte)
L' amore è gioia !
Giovanna
Se non è rimorso !..,
Penso a Gilberto, al povero
Abbandonato, e piango ;
A quel pensier le estatiche
Mie vision infrango...
E chiedo a Dio soccorso...
Ma non m'ascolta più!...
T'amo ! Ma lasciami
Lo vuule il ciel...
Sacra è la pace
Di questo ostel...
Fabiani
Tergi le lagrime,
Scorda gli affanni,
Spera e sorriditiii,
O mia fedel.
cnncvoit.-
L' amore l'estasi
È del creato,-»**-^^- ...olIsnoU
UttUBMte'^e palpita
È iin, cuor, beato...
Iiofin; solob oiM
Dal tuo bel viso
Ft^fl'Wftor;
L'amore è riffi; oibbl ihKfj ÌT
Non è dolor.
I ,rr< Giovaiuaa
,Qual nota magica
» » -rljir tua pa rola
Tutte dell'anima
L'atisie consola!
Parlami, innebriami
rJ^ tSlUAn»»(JI,ld;;0 omoq o«5U? ni).
Tutto dimentico • „_
Stretta al tuo cor!
(una campana in lontananza suona ta mezzanotte)
Giovanna
(scui^cndosi)
È l'ora tarda... Parti!...
Sorprenderci polrta...
Fabiani
Chi mai?
Giovanna
Gilberto !
Fabiani
A me che preme?
Giovanna
(agilatissima)
In SUO furor geloso
T'uccideria ! temo per te ! deh ! fuggi !
(s'avvia verso la casetta e si ferma sulla so;;lia)
Fabiani
(fiCendo alto ai seguirla)
Crudele ! e m' abbandoni
Senza un tenero addio?
Ah! dimmi almeno quando
Kivedeili_ poss'io...
Giovanna
(teneramente)
Domani al primo vespro
Ti attenderò...
Feibieini
Qual gioia !
a 2
Mio dolce amor - ripensa a me !
Resta con te - tutto il mio cor.
Col bacio tuo - sul labro mio.
L'anima tua - versa su me!
UMA l^^^?/^'
9
Lionello... Addio.
Giovanna
Fabiani
Mio dolcj amor!
Giovanna
Ti guardi Iddio!... '
Fabiani
Ripensa a me !
{Fabiani parte. Giov-ijina rimane un istante sulla soglia)
SCENA Vili.
Don Gii Gir, erto ■■ Giovanna.
(In questo punto^ilberto irivnipe ih s^eiia e piomba su Giovanna)
Infame I
Giovanna
Aita!
Ignori la d'amare
Della regina il favolilo?
Gio zanna
Cielo!
Gilberto
-.(a Giovanna nel culmo dell'ira)
Vendetta e morte ib vogltoj^-^u morrai!
Don ©il
In me t'affida, e l'una e l'altra avrai!
(Cala rapidamente la tela).
'stnaiq silo
"ATT T O SEC ONDO
-*—«»—
/ GIARDINI .^NMESSI AL PARCO DEL CASTELLO REALE.
(50 ■■/. Ii'j/- •i.\^^■'if.
A d<-'stm, si scorgerà tra le fronde un finnco sp^Tgeiite del Castello, al cui ingresso meite, copo, un'ampta-^^idinata piticicabric, coperta da
un pomposo tappeto. — Sculture, qua e là staccheranno vivamente sul verde. — È un bel mattino ^'fesAile^i — ^lA sinistra, una tenda
veglie splendidissima. — Nella tenda un sedile sontucs.^ per Ia<Regina.
■iBJlalIjR '■-- .ibioJ.
SCENA PRIMA, --«^o
Dame s^Jrtlc tra i fiori intórno alla tciiàa di Maria. — Tàfpdi e cuscini di porjiora sfarsi. — Mense -(tllh destra presso
lo scalone dlsJiùiìf'iH'mt^ aH'%{t/iS di oleandri — Su Queste mense anfore, tazze d'or»v^4^gento. — Attorno a queste
mense l^ovà. Clinton, Lord Montagu, Signori, Cavalieri, Cortigiani, Latii^ t(i(/i, in cosfuvte'da caed.itori.
— fanelli di verzura. — Sui gradini della scala molli faggi che Imono. — Aicuui^^^^^lifri appoggiati ai piedestalli
intorno alle metisti'^^'-^ >ìSùi cuscini saranno deposti
Maria. — Ai suoi piedi Fabiani iii costume
da cacciatore.
— Miancni ai verzura. — òui i'raaini aeua scota molli ifa'^ri c/ie chi'l
. i
delle statue, aTti-iYà^^aW^^-tippH Si^i^tì iSnkne. Coppieri vaganti intc
alcuni strumenti musicali. — Manaole, Cétre, Liuti — A'ella tenda
Cavalieri
(alzando le t.izzr, ri\;iiUi a F.ibi.tni)
^^^^iVA il re della fulgida mensn,
(lr//'wÌ^Viva il cerno dell'orgia e del canto,
re^y^iU superbo Fabiani, I incanto
Della leijgia, dell' Anglia sj^Iendor!
Dame
Il suo labro comparte e dispensa
Una gioia che all' alma discende, .
Di sua voce all'accenlo risplende
La gaiezza stti' ro9ti e nei cor.
Lord CMnton
(sottovoce a Muntdgu in disparte)
Dagli onori, dal plauso rapi;o,
Ei si culla in un soyno il'aaior.,,
(come soprd a Cli.lon)
Ma cadere egU'dewe. colpito
Coro di Lordi
Attendiam, simuliamo per of!
Fabiani
(..izan.losi)
Grazie vi rendo, illustri cavalieri ;
Amo l'inno che palpita e che sfuma.
Come la spuma - dei vostri bicchieri.
; jppro generale
Sempre ^(jovti^e,
Gentile ognorj
Del suo paese ''
o)«nc;<I nA S8èliglfi'\i''-liW!-.;.
ifl 'U ìV.'j
e . ■ ■: Maria -, ,
^ oìr.i^Aiqtiiii iìis D tilt i;l y.t ■
(alzandosi e Venendu iii mrzzo alla scena)
vìùSÙ imi jlloTh,
Buon dì, signori; -_ la^jm).a, ^^^f^za
I" voi,t|V|i^fu;sft„-,yM«r5,.Ìo„,yuo'...
(indi V' Igcndosi a Clinton)
Ferchè V nosirÉf'^ comune ebbrezza
Non dividete, - Clinton?...
Lord Clinton ^^j.,,^.^ ^_,,
(con ri:>pc[tusu sussie^ro)
Passò
Per me del facileii-i!»rsb"i'età !,..
(fiojnii'j ( , tscherzanjdn),rnji[ fillue'
Renderyi^ilnfiine - di giovenlii
Saprem...
iLord-tìirStàfi
(„,chH,.,n4o>.)
Fuo tutto - vostra Jlaesta!...
Maria
(a .\lu.,lai;U) '
La vostra mano, - Lord Montagu...
Lord MontagB r
(pie^.T a terra un ginocchio, bai.ia la m4v",«.hc t^Jiepina kIÌ stende, indi
si rialza, ed avvicinandosi a Clinton gli dice s'othiVul.c:)
Tanto cortese • non fu Giammai...
L' rA,.:*' io7. :.r^
MARIA T U D 0 R
II
Lord Clinton
All' amoroso gemebondo grido
{«uuvvutc,
Strana bonlà !...
Rispose alfine con uguale affetto
Il sospirato ig'^etto ;
Lord Montagu
E dopo lunga età
Si ritrovaro su di un trono d'or
Strano favori...
Fabiani
La Dea della beltà
E ìL Xurae dell' amor.
{a M..riu boti.jV"ce)
Maria
i"- '.•
'? Per tutti un dolce - riso tu hai,
(ai Cdnluri)
^Dr -3
t per me nulla ? -
Grazioso
è il raadrigal !
Maria
(alCoru)
Per te il mio cor!...
Lordi, v'alletta?
Coro
Coro
Dio salvi la Regina !
Grazioso
inver.
L'amor di tutti i cuori
Maria
Umile a te s'inchina.
(ai guaiuli) -, ,
Maria
V'arrida il cìel, signori.
Faiiani
(furie ii3I.>ri,)
Bella regioa, il labbro tuo si attegga
A sorriso incantevole!... Chi mai,
Chi crederia che il popolo ti chiama
« Maria la sangumaria ? »
Oggi smentisci la9tea9fi8ia<ftSia !...
Maria
La donna varia
Siccome il mar. - Ma che! Non ha tuonato
Questa sera il cannone
Che ci annunzia la fin d'un suppliziato ?
Al duca di Suffulk esser fatale
Dovrà quef tuon' tra poco.
(un P-ig^ii tiù.s dal -Cds!::I!'j;
Paggio
(aLLUliZ...!!..")
I canlor' d'Avignone un madrigale
Scioglier vorrian.
i' S'irioltrin©. ti
Paggio
(sulta port3,i'ftnr6natal>do i Cantori)
■iiasvoi? ib - PlV^nUeT'
SGEiSA JI.
I prec(denli e Cantori.
(Il Pacalo esce. Entrano i Cantori. Qito finciulti e «.tto uomini scendono
dalla gradinata, si inchinano e cantcìno senza accump •gnamcntu il sef^ucntc)
il A n R l G A L E.
Córse Ciprigna a rintracciar Cupido ;
Per vallisi' ilitìnti"""-
Efiànllo andò,
Col labro e il cor
Lui sol' thiàmò.
Trovieri, ij,n aitrp, canto.
(i Cantori accordano i liuti, p^i cant.ino;)
' •' " •'. J. .CO-'
Cantori
La Prov^nz^ è,,Ja teris^, 4,6' ■cai"ii
Li Provenza, è la terra dei fior' ;
Le sue donne han leggiadri sembianti,
Son regine alle Corti d'amor.
Quando il sole le messsi feconda,
Quando bacia_i bei grappoli d'ùr.
Mille ,a,maiiti;,,gon fr^Jijtl, &iftc;oiide
Van pei colli e si bacian fra lor.
ti Cantori si inchiniino alla re;;iiia)
Maria
;' 1 dandosi)
Grazie, prodi cantot', e a" voi sien grazie.
Nobili amici, che il geatilCri trovo
Di dolci canti giocondar sapeste.
(ài Signori)
Or la caccia v'attende... Ite!
(piano a F-bidiii)
Tu resta !
(mormurandu Tra loro)
v3jicq(riij .11 ij',-...' 1"»' - '-■ '•-■"--■-,
Sola restar desia ? Moviamo allor,
Moviam! È sacra iWS'^'ii'-iJoltH atàòn
•orr^aiiifcftaBindjti iC. sì-.
MarioaiqlcjBabi a n i.
'ttio-l ip o:'.o;
Fabiani
- '• PhiiliniWfti'io» %Rlli«téfliJ=''-
Oh! la dolce parola .gq orr Bil'jif'ia ,.nri r
Che a star solo con te, donna, m' invita !
ir f - c'^
Maria
(svjni iciido)
O vago figlio dell' ausonia terra.
Dimmi chi t' insegnò questa inaila
Che tu infliggi al mio cor?
11
A T r 0 SE co N D O
Fabiani
iii'It-i
i.k:)
(i! mi CsUtiQ, «..Maria !
Colui clie.npa c.nta ^^ , j.,^_
Ignora l'amor,
II suon che di incnnta
Ci viene dal cor.
Dal di i<;jiB,.la.,f(ilgida
I uà ifcHUe baciai,
^èV.etj pailfiliq^.j
Melc^e cantai. ;,
i'Tu,,J'i|BÌjnai3ffra^^ta
Qua!, raggio ,4i ciclo
Su giovine fior.^
:.- loinQfilui clic no)» Qaiita
Ig^ia l' ainor !
) ^aria
Colui che non canta
Ignota l'amor. ;
II s,uf>n , f;li9, ci ,4ncanta
Ci v/epe d?l , 9pr !
La reggia piì}, ifujgida
È un qa.icere muto.
Se monca jl, soave
Tu l'anima affranta
M'avvivi, 0 c.intor...
Qual raggio di cielo
Su giovane fior.
(fc!(tli«tKé lioii canta
■ Ignora Tamor!
-lid'n uiq iod iuj'ÌJ'U
Amiamci, 'cànlaivib '
La Yitìstra cahzon,
Àtóiatiict sognando
- La nostra vision :
1 lao 'l oJii£1 £ll 1(1 .
Maria
(scuotendosi iinprovvibTiqfmc e 6ssandu Fati 'ni)
Ilimmi che m' ami e gu.trdami negli occhi
Affinchè io veda che non^.fneBti !,.. .^_
Fabìaniiooìì ij^u
■ir.liqi03-iT amo !
E l'immenso amor n:iifj.-^^o^^jiaU)\g9|ip^
All'odio immenso che Uo,tt ..Gii , jn'jisu^a !
i.j, Maria
Amb.isciador d'Iberia ei lapp-'esenla
Quivi il poter del raio^'((l!ttro'Ji^S&,^
11 re spaguuolo... ,.-.,.- '
F,abii^ni
AbbomiiTàto ìWèheV--
Quel catalano signoreggia é'ris^fea-^
Più che tu stessa '....
Maria
Alta lagion di Stato
La sua vita protegge. Ah T... Mi 'ripeti,
Mi ripeti che m'ami, e ili atiiDandono
Lasciam la lena, la corbnà'e'ir tróiio!
(c«>n entusiasmo)
Angelo o dèmone
Sei tu?... l'ignoro,.
ton^d!iCTuui Cài. che. BdorA;^;
Mi si;mbri un chéiubo
Dall'ali d'oro;
S'aide il tuo fervido
Bacio fatai,
Sem1>ri 11 f erribile
Genio dei Mal !
Fabiani
' Congelo x> demone
Non ho, rtgilia,
Tempi»,, ijiri ibile,
Vji'ljji, divina ;
iriEÌdr.'
Sono l'errante
„. XiO noO
4uo trov.itor. ..
Sono l'amante.
Sono il c.-.ntor I
Soia-. iP^esi»
(sul a s^J|;lld u^i Costello)
Regina, l'alto ambasciaior di Sp.igna
Chiede parlà»Vì>'ì.'&"i('.*o«(SW 'l' ioWraipagna.
SDOV r.Ui^i .
Maria
(al P-ggiu)
Per poco attenda! eiieV
Fabiani
(e .n Ila)
Sia maledetto l'importuno!
Maria
(fr.i sèi
, A questo
1 UJIlJm IB2 JOI- ■ ■■ ?il.
Gaudio perchè rapirmi ?
0}-i9d'-O
Fabiani
j3r02 l-il=(ei.li'ira)
Io lo delesto!
.'I- •:'/■
Maria
(a I-'abi.>niJ
Lasciar!, ti .deggio !.. .
(pausa)
behj. stringimi ancofaUndi..-!,
Fabiani
(porgendo a Mr'iria ^n mazzolino di huri. M-tria lo taccCnlie, to b >cia e
nabCundc in sciiuf
Celeste martir !
A te .questi fior'
Ricordino l'ora
Dei dolci sospir !
. iIB'Oii
Un palpito, solo , ,
; 15(11331 . iJ-Ci : 3(niaA
Ha il giovine cor., .,;j, gj^,! „oTr
Non altro è la vita
SIIGLI
Che luce ed amor!
'(Fabiani esce dal vial* ìlèP?Ó^Wb. t^ifid-sitiyé'^nto il Papiri., ricompare
sull'alto della etaf iou^. |ia|ire£ijj^ gliigcc^na «Iji l,>«gÌ5«Z4(c l'am.
baswiaiore)
MARIA T V D d k
t3
SCENA IV.
Maria, Don Gii, Gilberto, ind. Giovanna.
Don Gii
(iiuìlilnandosi' e accennando Gilberto]
Maestà, quest'nòm sòl Bràin'a
Vendicarsi e morii- !
Maria
Chi è m.TÌ costui ?
Don Gii
Gilberto... un popolani jidfci ch'egli ama
Fu sedotta dall',jjpiji.)ifljp ,pi}j,,jp^ni
Sta l'onor d' Inghilleir.T !
Maria
E chi?
Don Gii
Fabiani !
Maria-
(colpica)
Che! possibile fia ! faveìifll vero?
Don GU
Se a te noii basta e vuoi dall'infelice
11 racconto dcU'onla, alla, sua voce
Cieder dovrai.
Maria
(aggirando^ per la »cc^a ^tgitatissima)
Ma nq^^q/^tt^sto un sogno?
Venga colei...
(Do.i GU.Yientra net Castello e torna subito seguito da Giovanna)
Maria
(dccost .iWXfilìdGilbcito)
SuU'onor tuo mi giuri
Che tu non sai menfii ?
Gilberto
Povero sono.
Ma fiero ho il cor!
Maria
Paventa 1' ira mia,
Se ingannarmi puoi tu... là... lielta fenida-iiìiaefij
Ivi m'aspetta...
(Gilberto etì^Va' ^ellà 'fénd-'. Giox-ahna-s'avanra e rimane in fondo della
scena cibila testa bassa, Dvn Gii re^ta in di^p>rtc)
(fra se)
Ahimè! mancar mi sento'...
(a Giu\annaò
Fanciulla, t'avvicina.
Sai tu chi sia coìiii che l'innocènte
Tua fé sorprese ? ' '
Giovanna
\ (con fievole accento]
Non l'oso dir !
Ahimè! pietà, regina!
Maria
Rinfrancali! racconta
Lo sciagurato smor V il nome suo ?
Fabiani !
Giovanna
Maria
fpror' inpcndo fra sé)
Ahi! dunque è vero?
Don Gii
Infamia ed onta!
Giovanna
(tiiniaaiucnie)
Nell'ora pia* tj^l' vesserò,
Preludio dèHa'séia,
Spesso^Wl'ildi* stil niagine
Cantai- 'aelfeiirivifrS'...'
E tantóÌA iiùefdiatòrbo
Erio queliti caitóofr.
Che' sul liiió labro un giorno
Posò l'estremo su^in.
Ifrd se)
E del mio b:icio forse
N^'"era spento ancor
Il confidente ^rior
Sul labro ingrato !
Don Gii
- vira s-jj
Ferita 1" ha nel cor
Lo strai spietato !
Giovanna
(contìnuaiidv il race nlu}
A me del mondo ignaia
Nome ei mentiva e si.ito;
Per lui d'un cor più n )bile
L'amore ho dispreizalo!.
. '.irD*^,rjrnn;rfi \.
Or per quesl'uom. crudel
Ferve sol odio in me^!
Ei m'ha dannata l'anima,
Ei m' ha rapito il ciel !
Maria
"tira se)
Del mio desio
Dal sommo ciel.
• '-"'" Precipitar
Ahimè ! mi sento.
Del sngno mio
Squarciato: è il vel!.„
Nfln liavvic par
Del mio .tetnientii.
Giovanna
'Wa'se)
Sul volto mio
Del disonor
La fi.imma errar
Ahi ! troppo io sento 1
Infondi, o Dio,
Forza al mio cor I
Non havvi par
Del mio tormentOi
14
Atto s e c o n-ì) ó
Don Gli I
O'r» se) I
i
Dai torvi lai
Sull' intadejhiij.-.i;i
Dell' ir» iO: sento.
È scritta ornai
Sua sorte in ciel,
Vegg' io piombar 1
L'acciar cruento! •
Gilberto
(fra sé, jyiKirdanuo Giovanna)
Sul volto uno
Del suo russor
La fiamma ercar^;
Ahi (tiliqjjipft^io sento !
Ma omai piombar
Sul tradilor
Vegi;' io l'acciar
Fatai, cruento !
Maria
(a (jioVdiiiia)
L'odii? Vendetta avrai
Impl.icata, tremenda...
(M irla corre nella tenda , afferra il pugnale di F..biani e ritoma tosto sul
proscenio)
Giovanna
(fr.i bò, atterrii .)
Gran Dio ! di me che mai sarà ?
V;?
Don Gii
(pi.inu a Giwvanna)
^•T
Gilberto' '"P -*-
,sl£l;|ìitiu*Liréi<4iaW>^<...
,.*ioUf| li 3fij óriwi'ji .'*u>l
Non alla morte - solo son pronto,
Saprò tradir!
{. ■ .,;.ì:i no,, ob.vji..^.,-
(porgendo il pugnale a Gilberto]
.ìDÌ! '■-.■; 12 Ki-ir.l/' 9-j ?: [
Questo. pugnale - ascoso in seno
Keca alla festa - del mio Castel...
1 ^, Gilberto
Quando ?
Maria
Domani...
Gilberto
Lo avrà... ma almeno?
Maria
Pende la fulgore - sull' infedel !
Gilberto
Non può sa'vartì, - più, infame, il ciel!
(ad un gesto di Maria esce rapiH.tmentc)
SCENA V.
Maria soUx.
(agit^tis^ima)
Vendetta ! E come ? Quella
D'una donna non vai... quella vogV io
D'una regina! - Ove sei, ove sei
Maria
(a Giovanna)
Or va... fin ch'io non parli
Della tua fiera storia
Un motto solo alcuno non intenda.
Giovanna
(mentre si avvia per uscire)
(a Dun Gii accennando Gilberto)
Ma l'uom che offesi - vittima anch' esso
Forse...
Don Gii
(a GÌL>vanna)
Che preme al tuo dolor?
Giovanna
Pur... se un aflctto - m'è ancor concesso...
Don Gii
(Severamente)
Sia l'odio solo - pel seduttori
Maria
(trattenendo Gilberto, il qu.lc si muove per «cgulre Giovanna)
(sottovoce a Gilberto)
A vendicare - l' infame affronto,
Saprai morir?
„ \il«^taflier, che dalla polve immonda,
"e-!^ad,un trono avvicinai? - Tradita
a' hai tu... ma una 'l'udor
le il'guanto e vendica l'offesa !
3:-^/xJBNn'e
-'^^^A'fi'T sul mio cor spezzalo
Manda sublime lampi
D'una corona e d'uno scettro il raggio 1
Non alla pallida
Ombra notturna
Ove il codardo
Attender suole,
Ma sotto ai vividi
Sprazzi del sole,
O vii, t'aspetta
La mia vendetta I
Immensa, fulgida
Come la luce.
Tremenda, truce
Del nembo al pari
(ravvedendosi)
Ciel! Che diss'io? - Bestemmia
Il labro menlitor.
Il palpito del cor!
(breve pausa)
Forse, salir vedendoti
Le abbominate scale.
Sarà il mio fieio strazio
Del tuo più grande ancori
-JÌA Jl/.A, J" U D O R
n
A quell^^yji^^g immemore
Dell'abbandon, falale,
Non sentirò che il palpito
Jl"'-'-, ,'02 Cl.lr: - ,9J|0.T - .
Del nostro .primo amor !
' iibnu oiijiig
• (trasalendo con impeto)
Ma, se Maria si vendica,
Il suo dolor che (Sale?
Non dee per altra vivere
Chi mbi-f^'è-pel mio cor!
(come assorta e commossa sempre ^lià)i;i;
E sei tu che.jg>'^ai tradita,
Tu, per cui nel folle ardor
Dato avrei corona e vita !
(conteTn^rtUidio i fiori)
;o/ibmiE sei lui ,qual rea mentila
Dai, codardo, a questi fior' !
(getta eoa impeto i fiori in terra)
Coro interno di Cacciatori
li^i UÉalrtiiZ..)
Vittoria! vittoria!
Di liete fanfare ir-'T
Risuoni la selTafi
La'ìlobile bèlva'
FfeWani atterrò!'
(in questo punto 1 Caccii.t-ri attr.ve.^iano la scena in distanr, ; alcuni
'^73° .;!'''P"n»"o il ^ervo ucciso ■ a Fabiani.
1 di gioia"fra''f Servi",' tavalieri e Lordi)
-z:.:n • j , ■ i
Maria '
(nel et. .IH , OelI'}#a)J
Intuona o fellone,
.-, Il . ca,nt9 di , gloria J^i)
Segnata è tua sorte...
È mia là vittoria.
Tu córri alla morte !
(Maria escei'spiJaniéh^e dalla scalinata)
(Cala la tela). '
brachieri del loro sej
Grande movimento (
tVt tot e rz o
RICCHISSIMO GABINETTO \
negli appartamenti rìstirati della regina. — La regina è seduta e fd gli ultimi apparecchi per la sua acconciatura.
SCENA PRtll'A.
Maria, Don Gii, Lord Clinton, Lord iMontagu, tre Baji/S /Wdrtìi PSèì'éài.
ifir.flc'','
Maria
(allc'&c'bamO
"fì\^f ' ■^'°' galline, né fior,
^^ij Non vo' cifi e regali /"■■ "se-Ji*"-
Solo due spilli d'or,^
Piantati in croce,, gopie due pugnali !
(le pame acponciano la regina)
Don Gii
(ai Lordi, sultuvoce)
Come convulsa rìde '.
Ha nello sguardo quel baien che uccide !
Maria
(alzandosi,^ Don Gii)
Che ve ne par, Don (Sl?'s)5ti questi i vezzi
Graditi al lie ,yq||flO signor?
«'••■'-Fabiani
(che entrando ha inlese ic uJlimc pirole di Maria^ fra sé)
Al Re!
Dòn Gii'
(a Mari-, iiiLhin^ndosI)
11 ciel d'Andalusia
Una stella non ha pari a Maria !
Fabiani
(<vanzandusi, p-^iio a Maria)
Al mio rivai dicesti ?
Ifiaria
(con susgipgo, a Fabiani, piano)
Signor, soli non siamo,
Una parola sola...
F&biaAi'?
(con inbi^teiiza)
Maria
E quale ?
Fabiani
(con tenerci?-"»)
T'amoI
Maria
(ritraendisi, con sdegno) ,
Voi ? (alle Dame) Su, nobili dame,
Allacciatemi al collo il regal manta iwp io'' "
•(fra se)
(guardando torv.tmenle F.*l)i-.ni)
Chi la mano mi frena onde il nil(r guanto
Non isfregi la fronte a questo infame!
SCENA II.
Fabiani, Don Gii , Lord Clinton , Lord Montagu.
Don Gii
(accostandosi i* F^bi-'n^ eoo ironia)
Milord di Clanbrassil, nell' atinosfei:i,
C'è una nube che accenna alla bufera !
L^ala^ conisvs^eKa-e sbàlLntaivi)
£i>rd Montai '
(a f-ibiani. Cita ironia)
Milord, alcun cH noi cadde in tlìsgrazia...
Lortftifeilon
(come sopra, a J-'..bMni)
Pailiara di noi, Wòn già di Vostra Grazia.
(salutano coti "^tssKfji .ed escono)
SCENA I I^I.
Fabiani so/a.
Va, codarda falange,
La cui parola è itigluria e il riso è scherno !
Io non vi temo.
Che pari all'odio vostro è il mio dispreizo.
Ma non gioite ancor,, se di colei
Fu dubbio il gesto e torbida la voce...
Essa è donna, essa m'ama!... È se talvolta
D'esser regina si sovvien, b-'nt'>':to
Per me 1' oblia !..,
Dillo tu, s'egli è ver, bella Maria!
MARIA T U D 0 R
17
Sol ch'io ti sfiori - il crine d'or,
Sol eh' io ti volga - il mio sospir,
E rivediò - del riso i fior'
E sul mio sen - dovrai languir!
No - SCOI dar non ti è dato, ben mio.
Il desìo - di qell'oia d'amor !
Io sol t'appresi, - '.
A fare un gaudio - de' tuoi dolor' ;
Fu que'stn labro - che primo spria
Ignoti cieli - al giovi n cor !
No - scordar non ti è dato. Maria,
Che al mio sen ti ha legato l'amor!
SCENx\ IV.
Fabiani ■ Don GiX.
Don Gii
Conte !
Voi qui?
Fabiani
Don Gii
Nelle vicine sale
Ferve di danze un turbine,
E inquieto lo sguardo di Maria
Cerca talun che manca...
Fabiani
A voi rivolto
Forse è quel guardo, a voi'di re' Fi'ippo
Augusto ambascialor !
Dea Gì]
No ! di voi cerca, se ne avvede ognuno
Al lampo vario della sua pupilla,
Al lampo in cui l'amore
E l'odio insieme alternamente brilla!
Fabiani
Odio... perch'" ?
Chi più devoto alla T'.idor di me?
Don Oil
' Qual ape nomade
Di fiore in fior.
Varia di donna
SpesS'/ l'uiaor;'
Dal pianto all'estasi,
Dal riso al du'>l,
Con voio rapido,
Trascorier suol !
Veleno d'aspide
Gentil colomba
Nel seno candido
Cela tàlor. . .
Scherza col talamo
E con la tomba,
E sul' patibolo
Pianta l'abor !
Fabiani
,c)i„.,. lU)
Che importa a me - se di quel sol
Mi schiuda un raggio - il freddo avel?
Di tanto amore il palpito
È sulla terra il ciel !
Son brevi gli affanni,
Se uccide l'amor ;
È bello a ventanni
Morire tra i fior' !
Don Gii
Tu parli come canti,
Ond' hai sempre ragion!
Pur del tuo dolce lido
Ignori fotse una gentil canzon...
E quale ?
Fabiani
Don Gii
,v,1^m cl»e Mali.
Presso al ;'jirfimigi,.>.
Fabiani
<fra se)
Ohimè !
Don Gii
L'amante fido
L', innamorata sua parca chiamar.
Fabiani
Alla porta 0 al vcron?
Don Gii
Slammi ad udir!
ì)/! Ilio canta jif^fmielhi
ìli. e iléliìic dell' aniDT ;
tCiiiita seinfre, cantii, 0 odia.,,
jseguit^iioo 11 frase)
^ Canta a tuoi! »
(con surrisu furzato)
La grande novuà !
Sin dall' infan2Ì*nftgt«S cantar la sa!
Don Gii
(Ila SfJ
Mentir n«n vai, ^
G unta è pél" te
L'oia fatai '.
Fabtani
(r. v)
L'ansia crudel
Celar non può
Del liso il vel!
Don Gii
Sai la canzon. ma ignori la leggenda ;
ìColui chi a due veron la canterà
ìAl terzo giorno il falco salirà ! D
i8
'^ÀtTO '^TÈ RZO
(con ironia)
E'Tielle favole
Taluni vogjiono
Che spesso ascondasi
La vei ita !
Ah ! ah ! da ridere
Davver mi fa
Questa adamìtica
Credulità !
Fabiani
Taci, vanne, ti scosta, uomo fatale,
Troppo comprendo lo scherno infernale !
Ma... caduto non sono in tua mercè,
Per te l'odio combatte, amor per me!
Don Gii
Oh soavissima
Ingemma !
Fabiani e Don Gii
Vcdrem pei viltimo
Chi riderà 1...
(F.biiiiì t-icc)
Voci insieme
Viva Fa;biani !
Don Gii
(si avvicina all< porla a uiiuti ed introduce Gilberto)
Odi le grida?
{additandogli uno stanzino m.tS(.llerato nella tappezzeria che --pre)
Ivi il segnale aspetta...
Brevi saranno l'ore...
Gilberto i
Altendeio,
Come Io ssettro dcirodio mortale !
Don G;l
Ah! sì, dell'odio e iiisiem della vendetta!
Gi:berto entra nello 5lanzin«>, Lion Gii esce da sinistra)
SCENA V.
LA REGGIA.
Grati sala da ballo splendidissima^ .ii'H trono a destra, fi^mcheggiato
da numerosi sedili. — Arazzi d'oro e d'argento. •— Illuminazione
sfolgureggiante.
La scc-na è ribofcante di folla. Dame e Cavalieri sono
velili sfarzos,imenti. Alla sinsl' n Faiiani. / i^u.illro
Baroni disila carena ài qunllro lati dei trono coi man-
telli stellati. 1 venlieiiiqHe Cavalieri dell' oi dine della
Giarrettiera sp.trsi qua e là, — All' alzarsi della tela
una turba vivace di baccanti invade la scena. Fabiani
dopo pochi istanti si fttffca, djti digtiitari che lo cu con-
dano e si aggira fiei^_ la ^feifj^,^^Cfffieroso.
(Lord Clinton e Lord Montagu » braccetto ven|;<>no d^l f.ndo, si accostano
a Fabiani. Alcune coppie di Cavalieri e Dime daiizaao.la sar&bar^»^.-i~|-
Lord Clinton
(con g^lnlilerl-')
È va' vostro onor,
Gentil signor,
Che in dt si éplendido
Le danze fei vono ;
loioe •■
Sul nembo d' ier,
Bel cavalìer.
Il sol più fulgido
Vediem brillar !
Lord Montagu
In suo favor
Malia Tudor
\'uril forse un principe
Di voi cieur !
Fabiani
Chi di quel sole
Porla il riflesso
È grande anch'esso
Di un astri» al par !
Lord Clinton e Lord Muntagu
ifiyn ironi.i)
Né a tanto regno
La nostra fé
Pulxà mancar !
(si allontanano con riso sprezzante)
Fabiani
(it^ .Il
De! cor lo sdegno
Stento a frenar !
SCENA VI.
(s^iuillo di triimba di dentro - s'interrompono le danze)
Lord Clinton
(annuiiziaxooj
La regina ! sul passo suo regal
Ogni fedel s'inchina!
(quattro trombettieri prccedonro JL!ciwt*tt!Ìrv reale e si schierano in fondo
della scena; lutt-i la corte sì oispone in fìla. La regina atxoinp^ignxla da
Don Gii enir;^ preceduta da' suoi Pagèt'-^ s*èuità dalffe I>ame e dai Ca-
Vitieri d'onore)
Coro
(intuonando l' inno della regina)
Dio salvi l'eccelsa regina !
: . ■ ! ehi:»:
Dio salvi 1 invitta Tudor!
Il ciclo la QtiiJa e destin.i
A meta di gloria ed onor !
M.iria
(p^.ssando davanti a F-ibi-m i, si ferma utl i^ik]tle e'àlIrtìce'cdlT sorriso ironico)
Caro conte,af!ijÉbiit9j)4rav<Jlto
V'aggirate con passo spettr^Je!
Fabiani
Gli è perchè noif'iiii ' brilla sul volto
Il favor d'un sorriso regale...
?" icia
Xk Don Gii)
Come finge !
(continuando il giro per la sala va a sedenti sul trono, attorniata da tutta
la sua corte)
Don Gii
(fra se)
Egli trema...
;)/ A A' 1,1 T U D O R
J9
Fabiani
UV^ sé'
M'assale !
Un piesaglo binislro,-fataIe!...
(va a ijrendere posto « sinistra della regina)
Lord Clinton
(a Lv.id AU^mai^u, sultovoce)
Lieto augurio ! L'augu>;a regina
All'altero spagnuol si accompagna...
Lord Montagu
(a Lord Clint^in, cumc sopra)
Di Fabiani la stella declina...
Lord Clintnn
Oggi il veuto è propiziof alla Spagna...
Coro di Donne
Chi -vien ?
Cavalieri
. Chi vien?
Coro di Dame
Una carnovalesca
Accolta di buffoni- ; -
Coro generale
Stiamo a vcJer...
(ìmusìcisli preludiano un'altra d-rzi : entra \i\'.icemLnte un.-i turba di buITun )
/Tutti
Oh!... Quai bizzarri suoni!
Danzano la burlescc...
(Danza buric(s.i>-
Prime Diiine
Quai sii. mi v .'ti !
Seuonde Dame
Qu.ti biuui cefti !
Cavalieri
(riicndo)
Ah!... Ah!... la musica
Bizzarra ed il. re
Jlcmre l'asc.lti
Tar che ti btf.';!...
Prime Dame
Quai brulli ce.''fi !
Seconde Da'.r.e
Quai strani volti !
(te danz.* si f..iHnn vciirjire più vivjcl)
Coro
(con esali... i-ji.)
Di suoni, di canti, - di danze, di raggi
Un turbine ondeggiai -^jjU'ctere al suol.
Sfavilla una ridda - di cento .pirtiggi -
^^par quella reggi».,- J^, gaggia del sol.
Paggio
(comparisce in m^^zj della scena)
S'apron le mense del regal banchetto.
,, Mat^a
(dall' aito, del trono)
Illustri dame, insigni cavalieri,
Mi precedete...
[la folla sgombra Icnlanicnte. 11 PA^jgia s'avanza verso Don Gii)
• " Pàggi*
È giunto un inviato
Per l'alto ambasciatile ^di Re Filippo.
Maria
(al' l'.KKio)
Fa che .'. innoltri.
(il P.igglù esce. Intanto lutti sono partiti, tranne Maiia e Don Gii)
SCENA VII.
Maria, Don Gii, «« JiiYtetOs/'" Gilberto.
(enira l'Inviato, seguito da quattro FaggctlF^'uno di essi porta un cofanetto.
L'Inviato conse;ina a Don Gii una pcjg,imcn:0
Don Gii
E una scritta sovrana :
(leggendo ad alta voce a Maria)
>Aila regina
ìsMnria Tudor di Scozia e d' Inghilterra
)>Offri l'ancl che il cofano racchiude
>1£ di Filippo il cor, - '
. - tl'ij^rendo' a bassa voce , fra sé)
»Se mupr Fabiani
*,%''?Ìi,P'^*-P'^^' ;4'„C?.>4a..r.i ». ■
(Don Gii n.isconde la pergamena, japw.il Cofepe.^ ^trac l'anello e lo
cont nipla)
Ecco l'anello.
(1 P-iRgclti e il Mcss^eif^t;oje|cono col cofanetto)
Questo cerchietto splendido
Può soggiogar la terra,
S'egh consacra i vincoli
Di Spagna e d' Inghilterra.
Maria
Oh ! come fulgida
lA geiiima brilla.
Come scintilla
L'anello d'or!
Don GU
Di quella' gemma l'iride
Sulla tua man non hmgue ;
'■0.sSer»fi!ì?.<: Par che sfolgori'
Laiiipi df foco e saijgiie !
Moria
L'anello, magico
liifietie il vero,
Specchia il mistefo
Che celò in cor !
(Don' Gli piega un ginocchio e pune l'anello nel uilo della rtg'ni con os-
sequiosa eleganza)
Maria
(scuotendosi {.bifidamente)
Vendetta voglio e tosto...
(a Don Gì )
Ov'è Gilberto?
120
•\/C7\r>a\ T\e\R,za
Don Gii
(a<.c<fnii:inJu la !>t:iiizd a sti.istr^)
È là!
Giovanna ?
Maria
Don Gii
In altic stanze rltcni.--...
Maria
A me Gilberto ! Va !
(Don Gii esce) "
Sia venfiicaLi I
Dalla regina ornai rolìTcsa donni ! I
(entra G,lb«tc dal .ondo ; la rrgina gli va intontrae lo coDdda<f al proscenio)
Sei lu pronto a morir?
GUb.-rto
lur eli 'egli pera...
Maria
E il ferro?
Gilberto
(cavando dal seno il pugnale, e ni.istiiiidolo alla regina)
È qui!
Maria
(afferrando il braccia destro di Gilberto e s:inu;ando il massimo terrore)
Olà ! Soccorso !
Gilberto
(.itl^nito)
Che!
Maria
(pian.' a «ii'bcrto)
Taci ! vendetta avrai !
(t voce alta)
Ministri, Lordi e Cavalieri a ine! t
SCENA Vili.
Maria, Don Gii, Gilberto, Cortigiani, Sceriffi,
Dame, Lordi, Cavalieri. Tulli i TUohti ddU Corti
aborrono pncpUu^amode in isceiia, indi Fabiani, poi \
Giovanna. Le Guardia si schUrano in fondo.
Maria
(ai Cavalieri, iiia'..andO GllbferW)
Cpstiii s'anesti! Un regicida egli è!
Contro il mio pette alzò il pugnai!
::.lJ
Tutti
Orrore !
Maria
A me Fabiani !
(Gilberto vien tratto dall- Guardie nel fonào della scena)
Tutti
Atroce evento !
(Ilaria fa un segno a Don GII, il quale esce da una porta a destra)
iriMarià
(ironic-imente a F.(bi»ni, che s.ià entrato io acena da un istante)
Contea
L'astrò 2Pnl'l <le"a «9'A(fl9rte sei..i- ■ "^
Tu le mie feste allieti, hai sempre pronti
Ijolci rime e racconti... ^
A te, bel cavalier, una ben graia
Sorpresa ho preparata...
(acci'siandosi assai a Fabiani ed accennandoceli Giovanna che entra)
Mira là!
Giovanna
(fra iC, tremante)
Dio, m'assisti !
Fctbiani
(..Olinto)
Oh ciel! Giovanna!
.Maria
(fra se, osservando Fabiani)
Impaludiseli È desso!
Giovanna
(scuotendosi Mita visia di Fabiani)
Eccolo! Oh'imò!.,. -
/
Maria
(ad alla Voce, a tutti)
Signori e Conti :
L'empio che armò del rep, sicario il braccio
(additando Fabianìj
Eccolo là !...
Coro
Cicl! Fabiani!
Fabiani
Regina?.
•' , Coro di Cavalieri -
Atroce cveiilG !
Tutti
, Jnf.irae ! a morte!
(irrompendo vorso di lui) . .
Su te, st^agurato, "-
C.ndià la veitdetta!
Sul palco n. ftndo
La molte t'aspetta...
(disperar .mente)
Cortigiani, nel sefl. non l' ignoro,
Morl.TÌ •:!<-' luul'.i per me,..
3
Maledetti!... più pura dell' o^
Dalla prova uscita la' mia fé.
L'agguato infernale, ' '
Ó vili, cadrà... ^
Più graiide il mio noiné
Fra voi .suonerà.
Don Gii
(dominando la scera t m.isEfiuido ai LoalLU puenale^I Fabiani)
Sul pugnai scslUilato
Lo stemma inciso di Fabiani sta ;
E l'uccisor la trama ha discoverto I
Jif:ì^^./^n TWiZXdM
o2I
Kabiani
(scooieodosi corrindEgnnribìle!!
Menzogna vii!... EJCWDè queir uom?
Gilberto
...1)11.- .,. y GillfprtóJa
(Fabiani resta come fulminato co}U testa b^ssa. Brcvx pausai)
Fabiani
Cielo!... È l'uom da me tradito...
Or palese è la vendttfa !
Già coniemplo inuindito
Il destino che m'aspetta !
Già il cariieSce ui' af/eira.
Più difendermi non so !
Tutto r odio d' Inghilterra ■
Sul mio capo si versò.
>■ 'iMaHa
Tu speravi, o bei cantore,
Di mentir per senV^tè"imiltò,
Giuda infane -deil'ilikmore
Cùnfalando higanno e insutlo...
,.,!Vanai5pfcnie ! iti.ileJette
Soa le vie dei aiciititor' !
Cólto ^i^<d^_jin.e_yfadette,
Sei punito, tradito;!
GiHiértò'^
Giazie, o cieli nel precipiziO-
10 cadiò col mio r;vaie,
Salirà con me al supplizio
Sovra il 'p.lco l'u.ieraie !
Veni;a a majàl/tìlfS no e il null.i,
Hq,-hh5coiso il mio cainmin!...
Ma la misera fanciulla...
Dio, pfcfi^^y^^eiii ^^i>^d<ist:n.
Giovanna
Quanti orrori!... Oh mio spavento!
Kotie d'ombra e di sciaguia !
! 3116(8 €h'&$n*M), ciò eli' io sento
Farmi un sugiio di pauia.
Tuona d'eira e di Vendetta
11 terribile c»;siel...
Mi par d'essere maledetta
E'dagir&mini e daTciel!...
La mia mente, la mia mano
Tutto opiar; la rete no tesa,
CoJ^i al laccio n vii Fabiano
oiohjD X. - , t., ...I.iJialaluM ■
Poi la maji ritrassi illesa,
.31 £;tlj Jr_: -'. );■/ .--I h'UG
Liberai lo scettro e il regno
Da un abbleito i.ii.>nor...
...i.^.j , iij ij
Ho atterralo il capo mderno
acnon oimTi ahnzifuiH^
Dell'auilnce inganrialor.
Coro di Lordi e Cavalieri
DIendoi dolseJin. mezee raU'eatft
D'una vita infame <SiigÙA.,,
Ora il vii la colpa sconta,
Si/"di Itir sta la mWiViiìra.
Le sue tresche egli compi,
Giunse a lui, J^ij^imo dì.
Coro di Dame
È perduto !..j,, -sul suo volto
Sta l'angosci.i ed il pallor...
Neil' inf.iniia egj è sepolto
Quell' iniquo^ tr<*^itor.
Maria
^a Loid Clinton)
11 carnefice a me.
(a Do, Gii)
Vb" cbis 'dSMaftt
Il giudizio si compia.
Don GU
(a Fabian^, iuutL^uido Gilberto)
sRicconosci quesl'uom?
Fabiani
»Lo riconosco.
Don GU
j\è ti difendi -
Fabiani
»Se costui m'accusa,
)> Difendermi non so.-
Don Gii
(a UubuUl) ^
»Sai tu, Gilberto,
J Che eoa esso m rrai ?
Gilberto
jl.c so, né temo.
Maria '
(a Don Gii)
jDon Gii, in ifip(;Ì5.j4 ^guesta eccelsa corte
»li eleggo. 3. .vigilar sul mio decreto.
Un Areildo
jO rigioa,! il" carnefice s'avfinza. ^
(sulla porta del fo.ido compire un uomo vestito di rosso)
Maria
(al carnefice;
I ,_,^£e^ei;, sei vecchio ; hai già visti tre regni
^^^^jP^as.sar^suU'. Inghilterra. L tuài se'i-vigi
Voglio rimunerar. Vedi, messert.)
Quella testa gentil^ giovane e bella.
Che fu l'iljp^gtg .5,)p^p(e;idjor-.del trono?
'fni'ica r..b:aiii) /
La vedi qtfelfa testa ?'.:.' io * té Té yéSUf.V.
(Mirìb ^^ mjovamenlb^tìl^ìrano) ...
Sfttti
(con entusiasmo riprendono l'Inno)
15io salvi l'eccelsa regina!
Dio salvìGÌtJiWitta Tudor!
Il cielo la guida e desl,-ii!a
(£n3-.5 EiLb oAnc)"*?.ta..d,i gloria ed..cnor! ,
(Gilberto e F-biani sono condì tti fuori dagli Sceriffi, Giovanna da Don
Gii. — Il Coro e ntinua le sacia^lamazioiù)
Atto Quarto
SALA DI GIUSTIZIA NELLA TORRE DI LONDRA.
Da una vastissima invetriata che copre quasi, tutto il fondo si scorge chiaramente una parte del cortile, al r,iiale scende una grandiosa scalinata
in senso obliquo. — Dal vejoiie si vede la citlh di Londra illumin^Jta. — Naia p..rete, prts.so il verune, p^rta segreta risciv^ita alla regina.
Un codice aperto su di un leggio. — Accanto al leggio una torj:ia infissa al suolo. — E notte.
I
SCENA PRIMA.
La Regina agila'.issUna entra dalla porlicina si^cta.
V
Maria
iipi'iù intensameìfte lo l'amo
(Quanto più, l'ora idei supplirlo avanza.
Ei non morrà! JiegIPa d'c (jpgl;ri;ierra
Io sono ancora. 11 popplp cimlcle
Non avrà la sua vita... io vo' salvarlo! ,
{.Mu-a)
Salvarlo ?... e come?... già l'or ,.iiju palco
Di molte sulla piazza erjie la fr-unle...
Già il cainefice è presto!... È già segnata
La condanna fatale!... Oli maledetto
L'islanfe irt' cui questa mia rfian vi co'i'se
Serva allo sdegno die mi slava in core!
Pensier tremeadu>!v.j Perderlo!...
Lui clie pur tanto amai !
Lui che al pari d'uu ,so§;iOgj,-.,^
Coll'ardente pe;isi,efp ,^9c^^ezf;^i!...
{ óit-' dallo sdegno)
Eppure ei mi tradìa!...
Coir inganno il Giudei
Ricambiò l'amor iiriisl"
E invendicato' Jastiiérò 'l'oltraggio ?
St.^teisph ioti.'.'
Se l'empio vrvey.-pagjherà di scl.erno
Il mio favor! No! il tradilor.jaoicàl
(ciime dtlii.inte)
Ecco!... le pori^,s«Ji*Htlw"si
Della^jpxiyione orrenda !
Sovra la piazza il popolo
Grida... fuggiam, fuggiam!. . Ch'io non Io intenda!
Ei sale il palco!... Un lampo...
Un gemito... OJtiMjr.;-'flriteta
Visione! nella -polvere
Veggo cader la sua leggadia testa..;) 'A.
Quella ch^|.>BBli rai
Avea del ciel, ijuslla cb'ii^ tdntfi amai!
^-_j ,1 (btevep^iusa)
Oh ! mie notti d'amor, estasi,^ iixcanti,
Melòdi e canti
Che mi beaste il cor.,.
Oh ! mie not i d'ambir, o' brezze erranti,
'lutte l'iezzan i
Li profjini de'fió*..»'''. -
O immagini soavi, -a lui 'Volate
E gli narrate
Qua t' io l'adoro aacor...
S eg ler del sul potrà la luce Iddio,
Ma nel ccr mio
Spegner non può l'amor !
se E'-^lf-'À"- IT.
Dui Ti ombeltieri, Don C^i^ tiffe Sarifji, tre Paggi. Maria.
Don Gii
■Del popolo frenir l'ira iremenla
Invan tentai, irejjinav; 11" (Ho sovrano
Vol;r noto' miulia','..
Maria
(con accento d' iia e vini .:v. )
SquiUin le trombe...
Ei d li tuo labro intenda'
la semenza faial'.'.'.'Tudiii'la grida...
(Don Gii si rioa.4it biilconc cun una perg tmena jn mano; ì tre pacgi Io
ciicondano con torcic. X>^|^ Gii ^vr^ su^/bra^t^ u^flui^gp-rvcto nere)
Don' Gii
(leggendo la ^Ùd4 b'i popol")
'^^''yitJ-^Jdp'blà" cK Londra,
fiFra un'ora il conte Fabiano Fnl/iani,
'}>Sotlo il velo x/u; coptx ì/coniaiiitaS,
}>Salirà sui piiiihoio. Maria,
ti La ilehìeiite' soiiranà'd'/iig/iilterr,7,
))Per rispariniur d'un popotuno il sangue,
■»A Gilóer/i''/a'g7'-Àzia .' »
(tumulto di nioÌH e dr evviva al di Inori. — La regina cade Sul seÀ'£ÌoI.^ne
afifranta, e ai copre 'il volto colie mala)
MARIA T U D 0 R
23
-
Frimtt Coro
San') Duca di WaiL. Se muore il reo.
Evviva !
Son di Ceuta signor!...
(avvicinandosi al leggìo, dove è appeso il velo)
Secondo Coro ___oooo^
. .
Da questa bruna
Evviva !
Cappa uscirà la mia maggior fortuna.
Morte a Fabiani !
.
'' Tutti
(•-on fcrccj ?-iir£ia)
Lugubre giocolicro
Evviva la Regina !
Con queste man funeste
Maria
. F.-.ccio sparir le teste
(a Don Gì', tr^cnjuio in dispaile)
Sotto il cappuccio nero.
Ed or m' ascolta :
(rioend'^' 3trnc'-nir;.i-r|
Sarai Duca di Wark, avrai sul. dorso
Ah!... Ah!... Chi m' indovina
Il mamello stellato e cinque navi
Dentro quel fitto vel,
Sull'occdn, se al posto di F;ib!ani
Clii passa, chi cammina
Sotto il velo fatai metti Gilberto...
Verso l'orrendo avel?...
Ah!... Ah! Chi m'indovina?
Don Gii
Oggi si inganna il popolo,
(con b.ircabnio}
Oi'pure la regina,
V E la vendetta ?
L'a verno, oppure il ciel!
Maria
(facendosi sempre più pensieroso)
Ira f'iOTOOli... Salvo
Sì, dell'orgogliq^Jl demone
??■■,■?: •
Pensi e decida l'atto!...
Fabiani io vo'.
Duca di 'Waik, tì principe
Don Gii
Di Ceatd ?.' : . S6eglÌ . . . è fatto ! . . .
Salvarlo ?
(esce risolucapienle dopo aver afferratoli! VcIo"é''lk"*t'ircia,' - La scena ri-
mane oscpri; iVoenfR; ài di là del verone un cupi bagliore Ai 'uce ros-
Maria
sastra si va aumciitando a poco .a poco ed illumina lo scloncj.
1 . !"amo ancci.i I.,.
Don Gii .
SCENA ULTIMA.
E la grida ?
Maria
Q^IW fV'^flfl. Maria, fa! Giovanna.
Ma chi/ pojreblJe fljaip
-
Sotto quel velo ravvisar l'inganno?
Coro interno
\ (Saltnodia)
Don Gii
Orate'fk) eò!
Follia! follia!.., ma pur...
•• ' 'Àìì*ebi^o tfe muor
Maria
Perdùfia," 0 Signor!
Su, via, coraggio :
Pietà per il reo!
Appena s'oda del cannone il tuono,'
Maria
Qui Fabiani m'adduci; a trafugai lo
(éntr^Jwtìmiinto idalja porta segreti) j
Tutto è già pronto : sariji Duca !
Qui nell'ombra a S[>iar l'opra di sangue
(Maria seeuit^t dai tre P^Kgi esce d-11-' p ria Sfg'eM sf'rri<(endo a Don Gii
Vien Im lionessa. ;Cbtqira,.là?
che s' ìii-jljina alla rcgin-i con eleganza Cavalleresca, indi liturna diri-
gendosi ai Sccfiffil
iGiuvanna, veWtt» diilbilBdò; éliliaifc ^i'gVtta'dMi'tìinlèWsi iioìa a! piedi
della regina]
Don Gii
{ai cuc Sreiif^
Giovanna
O'ui!
'■•'m^-d'f^''
Sceriffi, io 9o!o per voler sovrano
Mciria
Nel carcere entreiCl.vi:Qni ai lanciale
Sei tu? Che vuoi?
Il mantel del «i(4pl «io.
(i Sccrifù depongono il velo nero sul Icg^l^9 e\^pa^on^ ,Co"^ TrqB(ll?ettieri
j.i-:d63i>v.gipna
dal fondo)
Cinioedimi
S'-©'®"1SP A III.
A'pie4i tu(ii>'«a3èr.'..
Grazia dicesti!... L'augelò
Don 0^,^^ql<f^!i(s,^ati.iiaxfKefandamculeA'
Delia pietà tu sei-
Salvo è Gilberto... libero
,In poter, mio
A me ri'fonià ancor.-..
Ter.godue teste, l'una 0 l'altra. a terra
Per te rinasco al gaudio.
Crollar farò. Se muore ilMnnocente,
Tu mi hai redento if''d(Sr!
'j\fòfS.f^ gV^AJv^^^to
9ff6t^&
Mario
E i piedi miei di stringere,
Ecco! laggiù il carnefice
Donna faial, ti alterni,
CoH'Wlfalfai-'toiiid^a...
Tu, che 'H'd'tfi'ieì' dormenti
Giovanna
) ffasli Ja -rea cafiipi)j?r
Orror !
■,.Mn: Giovanna
Maria
D'ogni fallir m'asàolve
(con rw^ &uifvuls())
Il tuQiaiegaL perdtìQi'
Là scena è gaia
Maria
E mi^i^BegtH'il cérV
Vedi fra 'èll'itUtìaM'
Da me ti s6«t^P.'.9 Va ! . . .
Quell'uak 'dal 'vfel'\;é^rto?
M'oltraggia il tno sos^ir...
È iuioo;r-"<3tìgH è...
Non isperar picià...
È folle il tuo gioir !
Giovanna
T^abiani. .
Giovanna
Maria
Non ti compiendo... Atiimè!
Stolta! quegli é- Gilberto!
Maria
Fra pochi istanti
(J'ovarna
aliare ti appnrir.ì!.,.
(KiWrfo ■ hai detto ? Trad irnento !.. . Aiti!
Coro interino
(Gìov;inna corre verso il veriWtf SPiistMi ^fatia la segue aScirandot.i p
il braccio e coiiducrndola a ("ti^ vnso il prcsccnio)
(Sdlmuiiìa)
Orate prò co...
Maria
■' feiCio^/aTina)
Ascolta questi canti...
Coro
(Salmodia)
All'empio che muor
Terdona, o Signor!..,
Pietà per il reo !
Giovanna
Spavento ed orror !
(la scalinata ed il cortile si rischiarano sempre più di una viva iHce r. s-
saslra. Poi app=iriscono le ombre del corteggio funebre che slìl-tno ii^
silenzio colle torcie nella destra e scendonu nel cortile per la scalinata')
Maria
(agitandosi sempre più e trascinando a forza Giovanna verso il fondo
della scena)
Non fuggir... guarda... là!.,
Giovanna
(atterrita, inginocchiandusi)
Oh tetra vision!,.. Gran Dio, pietà!
Maria
(con voce cupa, additando a Giovanna il corteo che pissa)
Vedi, in silenzio sfilano
Le larve ad una ad una...
Vedi, una croce bruna
Apre il cortèo fatai...
Segue dei tetri monaci
La schiera funeral...
Giovanna
Pietà!... Regina!... lasciami!,,.
Io muoio di terrori
Ferma.
Giovanna
La fé regale hai tu tradita?
Tu mentisti... non è vero?...
Parla... calma il mio terrori
Maria
Chiuso là nel velo nero,
Vedi!... è lui... Gilberto!
Giovanna
Orror !
(gettandosi a\uoi piedi)
A' luci pie son io prostrata,
Di' che è sogno meiititor !
Troppo omai li ha vendicata
Questo strazio del mio cor!
Grazi.i, dicesti...
Maria
È vano!
Giovanna
L'innocente
Tu uccidi forse per salvare il reo?
Coro
(Salmodia sempre più lontana) .
Orate prò eo!
(si ode uno squill'> lento di campana)
Maria
Odi ! al cessar del rintocco ferale
Gilberto perirà!
Giovanna
(colpita da una subita risoluzione)
Ma.,, se, a tua volta.
Tradita fossi?
'At^A^Jif-Ai, Tvl/xD-aJ^
.aS
(colpita)
Che! darsi potvia?
Crio.vanna
(con esaltazione crescente)^ '■
Celeste una vcicé'.
Possen'tei divina
Discende, o jeginSj
E parla al mio cor!
Quell'uqiB ricoyerto
^i!fi^P)/u'»«l>re; velo.
Lo sento,.;, ., Gilberto,
Gilberto non è !
Maria
(ne! colmo dctragit^zìone, correndo verso il fondo)
Carcerieri... carcerieri... olà! soccorso!
(comparisce il carceriere)
T'affretta! Corri... va... liuga le celle
Dei condannati e quel che trovi adduci...
^il circericre par.'e)
Dubbio orrendo!
Gio Vanna
(con accento insinuante)
Don Gii odia J'abiani...
(colpita)
Maledizion!
Ohin
Giovanna
Tu tremi! ei ti tra-lì!
(s' odono dei p^ssi nel corridoio)
Maria
(liei colmo dell'ansia)
I
Giovanna
Chi è là?...
Maria
Chi è là?
Giovanna
Gilberto!
Maria
Ah!
(Gilberto comparisce sulla pr>m .::i m-zzo illuminata da qu-.ttro fi-iccoJe
sostenute dal carceriere, t^, due, p^dpc9»*fts e da un sceriffo. In questo
istante tutta U scena st rischiara)
(Giovanna corre incontro a Gilberto e gli si getta ai piedi. Questi stende
la mano sul suo capu).
(M >ria m <nda un grido straziÀnlc e s\i:ne)
(Qu.dio, — Cala la tela;.
INDICE
Preludio ,
^TTO T%Iì\C 0.
Pag.
Coro e Ronda : La reo;aia tripudia ....
Romanza : Quanti raggi del eie! - Giovanna.
Scena : Buon fratello e dolce padre - Giovanna e Gilberto
Arioso : Tauli il mio cor, bell'angelo - Gilberto
Scena : Non più 1 m'attendono al lavoro ....
Serenata: Se all'ora bruna - Fabiani ....
Scena e Dtictto-Fniale primo : Canta sempre, canta, a bella - Giov
^TTO S E C O'X.Ti 0.
anna e
Fabi
• • ■
IO
. MS.
17
. MS. B.
23
. B.
29
.
32
. T.
35
ani. MS. T.
39
Mari
S. T
Giovanna , Don Gii (
. S. MS. Br. B
Coro : Viva il re della fulgida mensa .
Scena : Grazie vi rendo .....
Madrigale-Coro : Corse Ciprigna ....
Scena: Grazie, prodi cantor. ....
Duetto : Colui che non cauta - Maria e Fabiani .
Scena , Racconto - Giovanna. MS. - Quartetto
Gilberto .......
Scena: L'odii? vendetta avrai ....
Gran Scena ed Aria-Finale secondo : Non alla pallida ombra notturna - Maria
^4TT0 TE%ZO.
Scenetta dell'ironia: Non vo' gemme, non vo' fior - Maria, Fabiani, Montagu, Don Gii e
Clinton .........
Romanza : Sol ch'io ti sfiori - Fabiani
Scena e Duetto : Oual ape noiiuidc - Fabiani e Don Gii
Scena e Baccanale ........
Sarabanda ......••••
Inno della Regina : Dio salvi l'eccelsa Regina
Danza burlesca. Ripresa del Baccanale ....
Scena e Duettino : Questo cerchietto splendido - Maria e Don Gii
Pezzo concertato-Finale terzo
S. T
Monologo ed Aria : Oh mie notti d'amor - Maria.
Scena delle grida ......
Aria : Lugubre giocolicro - Don Gii .
Gran Scena drammatica-Duetto: Qui nell'ombra -
Maria e Giovanna
Br.
MS.
55
66
75
90
93
io6
119
I 22
Br
B
133
T
139
T.
Br
145
157
.
16/
■
171
179
S.
Br
190
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196
258
268
274
280
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OPERA DI
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N°I,
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ALLEGRO
MOSSO
PRELUDIO
sottovoce assai e leggerissimo
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Sf3utun.to t'oUi* Mti^vcluMf eel^ri del Jt.Stxòìlmtea^th ^roz-tù' 459^0 C
Proprietà del R. Stabilimento Ricor'li
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N.°2.
LE RIVE DEL TAMIGI.
Una piazza deserta.- A destra, molto sporgente verso il proscenio, una casetta di povero aspetto. -Sul.
r angolo della casetta piccolo altare coli' immagine della Madonna.- Il piccolo altare è fievolmente illumi,
nato da una lampada.- In fondo il fiume.- Al di là del fiume, la città di Londra.- A destra, presso il parapet.
to del fiume, la cantonata d' una contrada. - Da questa contrada escirà la Ronda notturna la quale attraverse.
rà. la scena . - Tardo crepuscolo cui presto succede la notte .
CORO E RONDA
Alcuni gfuppi di Cavalieri, fra i quali Don Gii. Altri gruppi di Lordi parlano sottovoce come gente in so.
spetto.
(si AL2A LA TELA)
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(si dividono ed escono da diverse parti )
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SCENA
GIOVANNA E GILBERTO
N.°4.
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( volg:endosi verso Giovanna, che resta nel mezzo della scena)
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con passiona
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(con crescente agitazione) ^'l^i^^-
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LENTO COME PRIMA
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29
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primo a insegnarti Te. sta. si,... primo a mostrar . ti il
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SCENA
N.°6.
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REC:
ALLEGRO
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Non più! m'atten.dono al la
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(impedendo il passo a Gilberto)
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por . ta un rivai cela.to sta.
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La donna è cosad'ogniperlapiùpre-
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(con misterOjprendendo parlato sottovoce, agitato
L "7 ^T^ Gilbertoper il braccio) L _ _ _ . « l'i
r^fn^ìi P p K 'ìj^
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ZÌO . sa!...
Se a quell'uscio veglierà.!, questa not.te il ver sa.
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(indig'aato)
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At. tendi... attendi...
damente)
, , (allontanandosi) (escej-api
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Vilmenzo.gna! La don-oamia conosco!
Va.
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ALLEGRO
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dalla parte da cui è uscito Gilberto) L - LENTO
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(ridendo)
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(da lontano)
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Quando mi guardi.... conquelsor.
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Se all'ora bru.na.... cantarti
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sen - to, quando la lu.na sembra dar.gen
lo, aLladol .
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ALLEGRETTO
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SCENA E DUETTO - FINALE PRIMO
39
N?8.
GIOVANNA
FABIANI
GIOVANNA E FABIANI
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ALL". VIVO BRILLANTE
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I GIARDINI ANNESSI AL PARCO DEL CASTELLO REALE.
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A destra, si scorgerà tra le fronde un fianco sporgente del Castello, al cui ingresso mette capo un'ampia gra.
dinata praticabile, coperta da un pomposo tappeto.. Querele, pini, platani intrecciano pittorescamente in lontanan.
za i loro folti rami. - Sculture qua e là staccheranno vivamente sul verde .
E un bel mattino d'estate .
A sinistra, una tenda regale splendidissima. - Nella tenda un sedile sontuoso per la Regina.
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Dame sedute tra i fiori intorno alla tenda di Maria.-Tappetì e cuscini di porpora sparsi. Banchi di verzura.
Mense alla destra presso Io scalone disposte in mezzo ad ajuole di oleandri.- Su queste mense anfore.tazze d'oro
e d'argento. -Attorno a queste mense e in gruppo separato Lord Clinton, Lord NloTitagu,Coro di Lordi. In altro
gruppo Cavalieri, Cortigiani,tutti in costume da cacciatori.
Sui gradini della scala molti paggi che bevono. Alcuni Cavalieri-appoggiati ai piedestalli delle statue, altri
formano gruppi dietro le donne.- Coppieri vaganti intorno alle mense.- Sui cuscini saranno deposti alcuni stru.
menti musicali. -Mandòle, Cetre, Liuti.
Nella tenda Maria - Ai suoi piedi Fabiani in costume da cacciatore.
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( Montagu pieg-a un ginocchio.bacia la mano che la
Regina gli stende, indi si rialza.ed avvicinandosi
a Clinton gli parla sotto voce)
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Per tutti un dol.ce ri . so tu ha . i... e nuUa per
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N?I2.
SCENA
MARIA
MARIA
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9^ DAME (fra loro, mormorando ed allontanandosi a poco a poco)
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N? 13.
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LARGO
(inchinandosi a Maria)
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» 45920 »
102
LARGO
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Reg-i.na, l'alto ambasciator dì Spagna chiede par . larvi. ..Un uom 1 accom.
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(al Paggio)
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(sia ma.le.det.to l'im-por . tu.no!)
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LARGO (fra sé)
y^Fjrj-IJ r^J'-JjiiJ J tJ'JtJ^
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in tempo
(con ira)
(A questo gaudio perchè ra . pir.mi? A questo
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(lo lo detesto!..)
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gfau.dio perchè ra . pirmi? perchè? per. che?)
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(a Fabiani)
yi.V/?.'"'' Più LENTO DI PRIMA
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4'^^P priN^'r^
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Lasciarti deg- . gio!
(porgendo a Maria un mazzolino di fiori;
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AND*'' Più LENTO DI PRIMA
A te questi fior ri.cordino
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POCO P/r ANIMATO
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Ah! ce.le.stemar . tir!.
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l'o . ra dei dolci so . spir!.
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104
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spir! Unpalpi.to so. lo hall giovi. ne
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Un palpi -to so . lo ha il giovi .ne
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lunga Tuli.
cor La vi.ta non è che luce ed a . mor!.... non altro è la
^r7\ dolcfss. ■" 5^^-
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n 45920 n
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vi _ ta che luce ed a . mor!
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Ri .cor - da!.
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vi . ta che luce ed a . mor!
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(segfuendo Fabiani sino in fondo)
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ri .cor . da i'a . mori.
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Ri .cor - da!
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ri. cor . da l'a . mor!.
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(Fabiani esce dal viale nel fondo. Nello
stesso tempo il pagg'io ricompare sull al.
to della g^radinata.. La regina g^li accen.
na di far avanzar l'ambasciatore |
^
dim.
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■ 4 Z .e. Jr
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N?I4.
SCENA, RACCONTO E QUARTETTO
MARIA, GIOVANNA, DON GIL E GILBERTO
tutta forzn
ALL". ENERGICO
JJ marcite
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DON GIL
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(inchinandosi e accennando Gilberto)
MENO MOSSO
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Recita»
'^» ) ^ ^' 1 h r-' r i^trt p P p P' I r vi
É
Maestà, costui sol brama vendi .carsi e mo . rir; co.lei ch'e.
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MARIA
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.eli ama fu se-dottadall'uom nelle cui ma.ni stalbnord'lnehil.terra! Fa.
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col canto
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col canto
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/. TEMPO (colpita I
n 45920 »
107
■■p p p ^ p n p p p it r D r p r i rx^^ p p i t riT^p- r.
basta, evuoidairin.fe . li.ce il racconto del. l'onta, alla sua vo. ce creder do.
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col eavfo
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^5» co/ canto
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MARIA
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/n tempo (s'ag'g'ira per la scena agitatissima )
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fa Don Gii)
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Ma non è questo un so.gno?...
Venga co .
^PTi^-T-y
. vrai .
in tempo
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MENO MOSSO
. (accostandosi a Gilbertoì
"^T""^^ (Don Gii rientra nel castello e ritorna tosto con Giovanna) ^ — T-^ -^?^
M
D r t -
ì'ì>ì'} l
le.i...
Sul.l'o.nor tuo mi
MENO MOSSO
M
*
p-p p-pp-p'
W. I P
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LENTO
1
giù. ri che tu non sai men .tir?
GILRERTO (<=°n risolutezza)
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< ten.
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Po . ve. ro so . no, ma fie.ro ho il
LENTO
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H- — ^
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^ »
col canto
n 4S020 «
108
a\d'/ mosso
/Tv
GIOVANNA (comparisce, seg^uita da Don Gii)
MARIA
(a Giovanna che scende trepidamente la gradinata e
rimane in fondo della scena colla testa bassa )
M
i
PIÙ LENTO
t uìii'lìl^
^* •' *■ ^
h i' J'. i> ^^. J'
é' ^'' P''
pausa
Sai tu chi sia CO . lui che l'inno.cente tua fé sor.
PIÙ LENTO
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/" col canto
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GIOVANNA (con fievole accento)
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J^i^J^J)J)
pausa
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fe^^^
irx: ^ 7- j:'; f ,^';
Ahimè!.
pietà, re.gri.na!
Non l'oso dir!
45920
Cnntnhile
MARIA ^ypf/j,s PRESS no ''"" ''".'''■''-'--"
Rin.fran.cali, e rac . con - ta l'amor scia.gn.
AND'f ESPRESSIVa — Z T~ ^ S~~--\ ^
— ^*^ "-^ ^ Jr — _.
GILB.
Ahildun - queè ve.ro! (frase)
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(inia.miaed on - ta!)
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GIO. espressivo e semplice _ r
Q . LARGO ^^,^ ^1 -~~^ f , ^"X ^
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LARGO
Nell'era pia del ve.spropreludiodeUa se . ra, spesso lo l'udla sul
\y*> h^^i
Corno inglese
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-r-t.
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} coi canto
m,^ fvi
^
G 45920 G
no
y^^ìh iJ) j;- h j) j) ]> j) J^) I J il ^
margi.ne cantardel-la ri. vie.ra...E tanto a me d'in . tor . no er.rò quella can
<if.i.'i)i. rrn n
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T=^
i y r
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fe
i
MARIA
.zon,.... che sul mio labro un gior . no po. SO l'estremo suon! "espressivo.
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S
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riten. col canto
itfm.
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"IjA'i r~iiinj')ptp p ly " p,^>j)p p ^r i^p r'T ^^' j''^
tronca
for . se non e.ra spento ancor il confi. dente ar.dor sul labro ingrato!...)
GILB. (fra sgj
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^"^PPP^grrTl^r' r^f'#^
(Ealvileunfer
t\j in cornonhopian.
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(continuando il racconto)
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^ tron
'Mh li h y i
A me del mondo i . gna . ra no.meei menti .va e
G»
.ta.to!...)
n 45920 ti
Ili
ifc >i'^' p'r'T'r''^;'i''P-r-^''' M' ^
sta.to; per lui d'un cor più no.bi.le l'amo
\i iVi -ì ^ i -*■ ^ 3
É
È
^
W^
Mi^^itf pili!
^tì
^
3
me!
Ei m'ha rapi . ta ra-nima,...eim'hara.pi.to il
MARIA ANDANTE MOSSO
(fra se)
marcate
i
'^?i ^"^^p pP^p P P I fj£jjjf' P^p^
^
B l;J! Ji
i
( Del mio deLsi.o, dal sommo ciel, dal sommo ciel....preci.pitar,.." ohimè! mi
H ^ r, 7 ^ ^
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cieli
ANDANTE MOSSO
'1 1 i
vfeg r^ ^ ^ ^
« 45920 n
112
M
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marcntf
cres.
dim.
^^^J^PPPPPP P
:itrzi
£
^
sen
(fra se)
to. Del sogno mi .0 squarciato è il vel, squarciatoèil
^3
D.GIL (frase)
(Sul volto mi -0,del di.so . nor
PI» dim.
!à
m y'i\n>y\<^
t>ì pH>t
Ess
(Daitorvi ra. i,sull'infe .del
~^m
1
^'^rp;-r;"pjf^
(//«l .
^
M
vel non av-vi par delmio tor.men
^
l'i» rfm.
^ '^ P P P P ^' P p p
^
la fiamma errar, la fiamma er.
J i. PP dim.
^ P ^ P P-P-^
^
^^
lo strai vi . brar, lo strai vi .
cres.
dim.
n 45920 >,
113
^^i i'y ^ ■?'p p p ppi*p^t r ^pc p ^
M
to!
Pre.ci . pi. tarmi sento,
pre.ci - pi . tar mi
M-^) y ^ ^i.^ ìì ìilìì'h y iMJii J; hm
, rar,
vi\\ r, f ^-pL
1 a fiamma errar io sento !
la fiamma errar io
^^
brar, lo strai vibrar .
dell'ira io sen
^
pp
dolce
1^
^
M
sen
i
to, mi sen.topre.ci - pi - tar
marcttf" ^,.„,_
r^r''^r,i' J) J)i J •
JJL
dal sommo
dolce
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pp pi[:r't>i'
É' Jt
»■' »
sen
to,troppo io sen . to laflammaerrar,
. ninrcnfe ——
bA ^ ^ -^ k
laflammaer.
pp dolce
^ìH^.t>f>mf'\^' ^:>|^ppp4ff^^
.to.Escrittaoraaisuasorte in ciel, scrit.ta, scrittaomaisuasorteincie . lo
>i 45920 ;/
114
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del!
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- rar!
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GILB. (frase)
.V'fe y f
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(Ó- mai piombar sul tra.di . tor, o.mai piombar sul tra.di.tor vegf.
-mar rat fi '
f^^^'^ P ^' p J'-%^' p I i' '<t P ^^^
M
Gf
Del so.gno mio del so.gfno mi . o squar.cia.to è il
«J ■'^^^'^ ^ > >: S^ >^
In _ fondi, o Dio, in . fondilo Di . o, tua forza al mio
^^^ ^ ;=>- j»- ,=► ^»- -^
Vegg'io piombar Tacciar cru . en . to, veg-.gi . o piom
T«e 5 ^ f, ^' -^ ^ ^ ^ -ir V.
^srf"Opt f n_pppp iPY P^^
G?
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o l'ac.ciar piombar, l'acciar piom . bar veg. g'io sul tra . di _
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n 45920 "
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Cantabile
115
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cor!
In . fon . di,o Di
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sul.rinfe .
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so . gno
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to
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for . za al pò
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-del.
lo strai vi . brar.
del. Tira io
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non hav. vi, non hav
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ciel.
Tacciar cru . en
to veggio piom.
>i 45920
^'''•^ -^' '^ .ri^I^'jti^'f^TWt L è t g
par!
Pre. ci . pi . tar, pre. ci . pi . tar mi sen.to dal som
mo
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sen - to, io sen . to
par
La fiamma errar, la fìamma errar io
la
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Uff <g t^ *
i
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^ r P P 1^
.bar! Vegg'io piombar, vegg-'io piombar l'ac . eia . ro sul vii tra.
di
feàE^
Vili^, r, ^ii/.;u/^»piir,'&"p r- |>'^P p P P ?'
G?
-to!
Veg:g;'io piombar, vegfg^' io piombar l'ac . cia.ro sul vii tra. di .
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« 45920 «
SCENA
MARIA E GILBERTO
119
N?I5.
RECITATIVO
(a Giovanna I con forza
MARIA
RECITATIVI
A f."n ji'f i/il -— ^;^^— ■ -*.^
ten.
^ ì. \. m
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Uo.dii?
^
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ven . det.ta avrai im.pla.ca . ta, tre
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LO STESSO MOVIMESTO
un poco più (tritato
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(a Giovanna)
f •> i ff'ii
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^
menda .
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Or
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Gran Di.o!.. che mai sarà di me?
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iO STESSO MOVIMENTO
un poco più fluitato
i^^i '>i)i)i)m ì^hnì^^ ^
f. 0 0' *, y. *
M
r:^;t:} ^tt
K >-• r r ^'
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va... fin ch'io non parli della tuafiera storia unmotto solo alcu . nononin.
45920 n
120
( Maria corre alla tenda, afferra il pugnale lasciato da Fabiani, e ritorna presso Gilberto
ANDANTE ^jjg ^^^^^ j^ disparte)
^P
1
M
ì
.tenda
filOV. (a don Gii)
^■yJ-yi' ^'^. fJ^i .w *F'p T I ) ^ f
Ma Tuom che offe.si, vittima anch'esso forse...
DGIL (piano a Giovanna)
Ma
r- '^ > i^\i' ^^' m
s
ANDANTE
mjì.
Che pre. me al tuo dolor?
m.d.
m.d.
Ml.w.
(a Gilberto)
#
Questo pu . gnale a.scosoinse.norecaalla
^
^^
^^F^
7~ I ^ 7 f ^
pur
( severamente)
Ohimè!
Ohimè!
^i^^^^^
£*^
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ì
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r~^y — r
Fia l'odio so -lopelsedut. tor...
Vieni...
hi tempo
m.i
m.d.
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f;ì#f P-p^pp ^ ^ ^ r p >, ^7
m.d.
m.d.
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7 7 7'jJ?
w.rf.
V 4S02O
121
M
fé . sta del mio ca.stel...
GILBERTO
^
Do.ma . ni.
m
^T^-==f
^
w
r!?f ! e
Quan - do?
La.
i
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fioco riten.
ma. <fim ■
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i^
p r r r f y£J f^j^ffrf 7frffr
m.d.
futla forza
(risoluta)
yJLi. DECISO
'r ■ <f fi
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E
Pen . de !a fol
8:0.
"^P y '7 p P P^
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-vrò... maalme.no?..
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re sull'in. fé . del!.
(avviandosi )
viandosi l r^
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Perdu.toe.gli'è!.
t-r-Q. r J2. k
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1. I , 1-4
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1^.
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^r^r^t^Tf-Tg
xa:
" 45920
122
N.° l6.
MARIA
GRAN SCENA ED ARIA
MARIA
FINALE SECONDO
a rigor di tempo e con accinto marra fissimo
ALL° DECISO
ALL". DECISO
fi ALL". DbCISO \ \ ~
Ven Jet . ta!.. venjdet . ta!.. -^ ven.
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Quella d'una don . na non vai... quel . la vo.
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sempre convulsa ,
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Tra.ditain me la donnahai tu... Mau-na Tu.
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124
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/." TEMPO sempre mosso
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.rò, non senti. rò che il pal.pi.to del nostro primo a . mor!
/? TEMPO sempre mosso
MAESTOSO
(trasalendo con impeto)
>. accentnte
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Ma, se Maria si ven . dica, il suo dolor che
cale? Non dee per al.tra vi
vere chi mor . to è pel mio
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tu che m'hai tra .di
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tu, oercuinelfol.leardor da.toa.vre.i coro.nae vi.ta! Ah! sei
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tu, per cui nel fol. le arder da.toa.vre.i coro.nae vi.ta! Ah!
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128
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( levando dal seno il mazzolino di fiori dato da Fabiani )
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tu! qual rea smentLta, guai rea smenti - ta dai.codar
. agi tondo .
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(In questo punto i cacciatori attraversano la scena; al.
cuni bracchieri del loro seguito trasportano il cervo
ucciso da Fabiani.
Grande movimento di gioia fra i servi,Cavalieri e Lordi)
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133
JiTTO^ TERZO
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RICCHISSIMO GABINETTO
negli ap'partamenti riservati della regina. A sinistra, grande specchio dall' alto al basso. La
regina è seduta e fa gli ultimi apparecchi per la sua acconciatura. Tre dame le starno ai fian.
chi in piedi. A destra, in un gruppo, Don Gii, Lord Clinton e Lord Montagu.
SCENETTA DELL' IRONIA
ALLEGRO
LEGGERO
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fon vo' gemme, ne fior,
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Poco più animato
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sguardo quel ba.len che uccide I
Poco più animato
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MARIA (alzandosi e dirigendosi a D- Gli) " ^'«^'"'«
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( In questo punto Fabiani comparisce in fondo
e sente le ultime parole di Maria)
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136
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(avanzandosi, piano a Maria)
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la non ha paria Man. a! presto
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MARIA ("traendosi con sdegno) ^,-^^„,
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( con insistenza)
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fa t ? f' ^11 \ 1 }) ii^J^JfcJH-fr^ J) J) >
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Chi la mano mi frena onde il mio
(con tenerezza)
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f 45920 t
137
(esce seguita dalle damei
euanto nondi. sfreei la fronte a questo i
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guanto nondi. sfregi la fronte a questo in - fa - me ?
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D>GIL (accostandosi a Fabiani, con ironia}
m\ tJ)j^)-^i^ir7r. ppirr r.jlfjir p p ,^7
Milord di Clanbras-sil, nell'atmo- sfera c'è una nu . be che accenna alla bu-
LENTO
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(a. Fabiani, con ironia)
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(saluta con sussiego e si allontana)
Mi - lord, alcun di
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noi cadde in di . sgrazia..
LORD CLINTON
(a Fabiani, con ironia)
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Parliam di noi,
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(Montagu e Clinton salutano
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ROMANZA
139
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FABIANI
FABIANI
(volgendosi dalla parte dove sono esciti
Don Gii e i Lordi )
(declamato con forza)
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ALLEGRO
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Va, — codarda fa.
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del ciel i ve . li al gio - - vin cor!.. No, scordar non ti e
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(fa atto d'uscire,quando entra Don Gii I
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lorj scherza col ta-lamo e con la tomba, e sul pa.ti.bo.lo pianta l'ai.
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^J^ A Tempo /^ '. T ^~~X ^ L .^Tll? ijJL • i
-lòr!... Qual a.pe noma.de di fiore in fior, di donna varia spes . so l'u-
r>~ ^- T'^^p" . i_^
tjlmi^i*-
- mor; con vo.Io ra.pi.do trascorrer suol dal riso al duol, dal ri. so al
LO STESSO MOVIMENTO PIÙ MARCATO
^Af' '^*'°° tuolta disinvoltura)
149
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Che importa a me se di quel sol mi schiuda un raggio il freddo avelPDi
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tanto amo.re il paLpi .to e sul . la ter.ra
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g-iante.- Tre maestose arcate nel fondo sostenute da colonne, dell'altezza di otto metri. In mezzo a queste
arcate, all'altezza di quattro metri, sta il palco per i musicisti.- Al di là delle arcate si scorge un'altra sala
ricchissimailluminata.-Daun ampio balcone sul fondo si intravedono i giardini reali illuminati a fesU.
La scena è riboccante di folla. Dame e Cavalieri sono vestiti sfarzosamente. Alla sinistra Fabiani. Iqnal.
tro Baroni della corona ai quattro lati del trono coi mantelli stellati, I venticinque Cavalieri dell'ordine della
Giarrettiera sparsi qua e là .
All'alzarsi della tela una turba vivace di baccanti invade la scena.
Fabiani dopo pochi istanti si stacca dai dignitari che lo circondano e si aggira perla scena pensieroso.
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(va a prendere posto a sinistra della regina)
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N°23.
DANZA BURLESCA
RIPRESA DEL BACCANALE
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N°24
PAGGIO
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(Entra l'inviato, seg-uito da quattro pagfg-etti;uno di essi porta nn cofanetto
>- 1 ;;^ ^ Linviato consegna a Don Gii una pergamena") j,j, ^^ ^ ^•'~"^ .y
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ter.ra of.fri l 'a. nel. lo che il co. fa .no rac.chiu.de e di Fi.Iìp.poil
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(a bassa voce.fra se)
("Nasconde la pergamena, apre il cofanetto,
estrae l'anello e lo contempla)
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magico riflette il ver, specchia il mistero. ..che celo in cor!
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N"25.
MARIA
PEZZO CONCERTATO
FINALE TERZO
ALL" vivo deciso (.scuotendosi rapidamente)
ALL. VIVO DECISO
Ven.det.ta voglio e to . sto!
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MAR. (afferrando il braccio destro di Gilberto e simulando il massimo terrore;
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sempre con più farsa
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200 ( Don (ìil,Cortig'iani, Sceriffi, Dame, Lordi, Cavalieri, tutti i Titolati della corte, accorrono precipitata
mette in scena, indi Fabiani. Le guardie si schierano in fondo della scena)
MAR.
(ai Cavalieri, indicando Gilberto)
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(dietro un segano di Maria, Don Gii Psce da una parte)
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(in questo punto preciso Fabiani entra in scena frettolosamente )
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(ironicametite a Fabiani)
LARGO
^^^- LARGO
cantabile espress.
203
Conte,
LARGO
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( accostandosi assai a Fabiani ed accennandog-li Giovan
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(ad alta voce a tutti)
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(scuotendosi alla vista di Fabiani)
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MAR. POCO MENO
PRESTO
ALL'! FURIOSO 205
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(resta come fulminato collatesta bassa) "
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Cielo! è l'uom da me tradi-to...
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Or pa.ieseè la ven.det.ta!...
Già con . tempio i . nor. ri -
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di.to il destino che m'aspetta!.
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Tutto oprar; la rete ho te . sa,col.si al laccio il vii Fa.
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MITO OUiIRTO
SALA DI GIUSTIZIA NELLA TORRE DI LONDRA.
Forma ottag;ona. Scena chiusa. Le pareti sono tappezzate di cuoio big:io-oscuro a rosoni darg-ento. Vec.
chie armature appese. Architettura tozza e massiccia. Da una vastissima invetriata che copre quasi tutto il
fondo si scorge chiaramente una parte del cortile, al quale scende una grandiosa scalinata in senso obliquo da
destra a sinistra. A destra una porta assai larga che conduce ai corridoi del carcere. A sinistra, e nella par.
te ettagona, un verone sporgente al di fuori. Dal verone si vede la città di Londra illuminata. Nella parete,
presso il verone, porta segreta riservata alla regina. Un codice aperto su di un leggìo. Accanto al leggìo
una torcia infissa al suolo. E notte.
N.°26.
MONOLOGO ED ARIA
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La Re^ina,agìtatissima,entra dalla porticina segreta.
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N. 27-
DON GIL
SCENA DELLA GRIDA
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(Don Gii, con una perg-amena in mano, si reca al balcone;! trepag-g-i locir
condano con torcie . Don Gii avrà sul braccio un lungo mantello nero )
tal... Tuoni la gri.da!.^ /. Tempo
n 45920 n
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(Due trombettieri accanto a Don Gii squillano le trombe ì 269
(La reggina cade sul seg-g:iolone affranta, e si copre il volto co
.le mani)
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(leggendo la grida ad alta voce al popolo, che resta di fuori)
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(continuando la lettura)
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(Tumulto di fuori)
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Morte! morte!
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Morte a Fa. biani! Morte!morte!
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270
tuonatiti e molto marcato
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-ter. ra, per ri -sparmiar d'unpo.po. lano il sangue, a Gii. ber . to fa
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fLa regina esce, sorridendo a Don Gii, il quale s'inchina con cavalleresca eleg;ansa,e accompag;na
Maria fino in fondo della scena)
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Nr28.
DON GIL
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(lo sceriffo depone il velo nerosul
leg'g'io. Gli sceriffi e i trombettie
. ri escono dal fondo )
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Se muore l'inno, cente, saròDu.cadiWark.... Semuoreil re.o.sondiCeuta si.
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con forza e deciso
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(Esce risolutamente dalla porta del fondo dopo aver afferrato il velo
e la torcia. La scena rimane oscura, mentre al di là del veroneuncu.
-po bag^liore di luce rossastra si va aumentando a poco a poco ed il -
■p -lumina lo scalone)
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2S0
GRAN SCENA DRAMMATICA - DUETTO
FINALE ULTIMO
n:'29.
SALMODIA interna
Bassi soli (da lontano)
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guarda là !
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re.gi . na, la. sciami... pie . tal., io muo.io di ter . ror!.
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290
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. stostra.zio del mio cor ! Pensa.o re . gi.na, che l'inno . cen . te uc.
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Va!
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. ci . di! Gra-zia,di . cesti... gra.zia, pie . tà!.
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291
CANTABILE espressivo
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Dan . ge.lo della pie -tà tu se . i... Gra . zia di.cesti.eu.
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(declamato e convulso)
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Ma se a tua volta tra-dita fossiH. Tradita sei
tradita sei!
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(nel colmo dell'agitazione corre verso il fondo)
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( irrompendo con ira)
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(a Maria con gioia feroce
Ahi forse ei mi tra.
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GRANDIOSO Ahi tu tre . mil.
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PIÙ MOSSO
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297
(s'odono dei passi nel corridoio. La scenasi rischiara di viva luce.)
(^Gilberto comparisce sulla porta di mezzo illuminata da quattro fiaccole
sostenute dal carceriere,daduealdermans e dauno sceriffo. In questo !-
stante tutta la scena si rischiara.)
(Giovanna corre incontro a Gilberto e gli si g^etta ai piedi. Questi sten.
de la mano sul suo capo.)
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